Ucraina, Renzi nel ruolo di mediatore: telefonata con Berlusconi

Ucraina, Renzi nel ruolo di mediatore: telefonata con Berlusconi
3 Minuti di Lettura
Giovedì 4 Settembre 2014, 08:31 - Ultimo aggiornamento: 08:39
dal nostro inviato Marco Conti

CARDIFF - I tempi di Pratica di Mare sono lontani, ma non c' nessuna guerra fredda, n alle porte una terza guerra mondiale come temono i paesi Baltici. Putin va riportato nei suoi confini, ma è un errore isolare la Russia e chiudere le porte alla cooperazione con Mosca. Al di là di qualche frase muscolare, e di toni necessari per rassicurare i paesi della frontiera Est dell'Europa, la posizione dell'Italia è questa e viene portata nel summit della Nato che inizia oggi. Far scendere la temperatura ed evitare nuove sanzioni a Mosca è l'obiettivo di Renzi, che dalla sua ha anche una imbarazzata cancelliera Merkel (per gli affari di Berlino con Mosca) e il sempre più debole presidente francese Hollande.



IL VERTICE

Accompagnato dai ministri Mogherini e Pinotti, Matteo Renzi arriverà oggi a Newport, località non lontano da Cardiff, per partecipare con gli altri 27 capi di Stato all'annuale Vertice Nato, organizzato quest'anno dal primo ministro inglese David Cameron. Nel duplice ruolo di presidente del Consiglio e di presidente di turno dell'Unione, Renzi incontrerà in tarda mattinata, insieme a tutti i leader del G7 il presidente dell'Ucraina, Petro Poroshenko, il quale ieri è riuscito a strappare a Putin una seppur fragile tregua.



Mentre a Bruxelles si continua a discutere delle sanzioni economiche che sarebbero state decise dai Ventotto nel Consiglio Europeo della scorsa settimana, oggi e domani in Galles Renzi affronterà con gli alleati il problema di come porre fine alla drammatica tensione esistente tra Kiev e Mosca. Un fronte che con il passare dei giorni diventa sempre più infuocato, mentre Putin risponde con le armi al crescente isolamento della Russia sul fronte politico, economico e, forse, anche sportivo se l’Europa deciderà di escludere le squadre russe dalle competizioni e disertare i mondiali del 2018 previsti in Russia.



Per tutta la giornata di ieri Renzi ha alternato riunioni dedicate alla normale attività di governo a telefonate necessarie per mettere a punto il vertice di Newport. Alla tradizionale triangolazione - presidenza del Consiglio, ministero degli Esteri e presidenza della Repubblica - ieri si è aggiunto un lato riconducibile a palazzo Grazioli. Silvio Berlusconi ha infatti chiamato prima la Mogherini e poi lo stesso Renzi, mentre a Gianni Letta sarebbe toccato il compito di informare il Quirinale. Di cosa? Della telefonata che il Cavaliere ha avuto con il mai venuto meno amico Vladimir Putin. In sé non sarebbe una novità, visto che i due si sentono spessissimo, ma lo “zar” russo ha affidato all'amico un messaggio in modo che lo diffondesse ad Occidente: «Non mi fermo».



RAPPORTO DA RECUPERARE

Non c'è dubbio che Berlusconi sia in questo momento il leader politico occidentale che ha più confidenza con Putin, ma quanto ci sia di tattica nella concessione del cessate il fuoco e nel minaccioso messaggio, lo si vedrà nei prossimi giorni.



Il ministro Mogherini, incassati i complimenti di Berlusconi per la nomina a lady Pesc, ha incontrato personalmente il Capo dello Stato, ma se i due abbiano parlato delle telefonate è difficile sapere. Berlusconi avrebbe raccomandato a Renzi «prudenza» per evitare che si ripeta l'errore fatto da Sarkozy in Libia. In realtà il presidente del Consiglio condivide l’analisi del Cavaliere. Renzi è infatti convinto che occorre recuperare un rapporto con Mosca non solo per risolvere la crisi ucraina, ma anche quella irachena e siriana. E per non compromettere ulteriormente la possibile e sperata ripresa economica. L'inconsistenza della politica estera di Bruxelles e il disorientamento di Washington, sono destinati a ridare un ruolo a Mosca da potenza mondiale.