Renzi manda a casa Letta: oggi il premier al Quirinale per le dimissioni. Pd: sì a nuovo governo

Renzi manda a casa Letta: oggi il premier al Quirinale per le dimissioni. Pd: sì a nuovo governo
6 Minuti di Lettura
Giovedì 13 Febbraio 2014, 07:58 - Ultimo aggiornamento: 14 Febbraio, 14:13
La direzione del Pd ha approvato il documento di Renzi per un nuovo governo con 136 s, 16 no e 2 astenuti. Il premier Letta si dimette e venerd andr al Quirinale.

Sono tutti 'civatiani' i 16 no della direzione Pd al documento che ha chiesto un nuovo governo. Tra i membri del 'parlamentino' dem che fanno capo a Pippo Civati solo Laura Puppato ha votato a favore. Si è astenuto, secondo quanto si apprende, l'ex viceministro Stefano Fassina.



Il consiglio dei ministri resta confermato per domani mattina alle 11,30 a Palazzo Chigi, dopo l'annuncio del premier Enrico Letta di volersi dimettere domani al Quirinale. La riunione era stata convocata in precedenza senza alcun ordine del giorno. Il premier potrebbe salire dunque al Quirinale subito dopo il cdm.




Le dimissioni di Enrico Letta sono la breaking news nel mondo: dalla agenzia France Presse al Financial Times, passando per El Pais e altri grandi media europei e mondiali. «Il primo ministro Enrico Letta annuncia le sue dimissioni», è il flash della Afp, mentre il Financial Times annuncia che «Letta presenterà domani le sue dimissioni da premier al presidente Giorgio Napolitano, dopo che il suo Partito Democratico lo ha di fatto licenziato da primo ministro». «Il premier Letta si dimetterà», è il titolo della Bbc online, mentre El Pais scrive che «Letta annuncia le sue dimissioni sotto assedio», utilizzando il termine 'accoralado' che si riferisce ad Ok Corral. Il tedesco Der Spiegel e il francese Le Monde titolano sobriamente «il premier italiano si dimette».



Il messaggio del Premier su Twitter. «Un grazie collettivo, ma non per questo meno sincero, per i tanti messaggi tw ricevuti in queste ore!». Così Enrico Letta in serata su Twitter.




Meno di dieci minuti. Tanto ci vuole a Matteo Renzi per archiviare il governo Letta durante la Direzione del partito. Ha fretta, come spiega lui stesso con una battuta declinando in diretta web la richiesta della La7 di ritardare l'avvio dei lavori a causa della pubblicità. E infatti, dopo una premessa lampo sul Pse, il sindaco di Firenze passa immediatamente alla lettura del Documento che chiede un nuovo Governo di Legislatura e sul quale chiama al voto il partito. Il segretario del Pd arriva al Nazareno, la sede dei Democratici a Roma, a un'ora circa dall'inizio della riunione e oltre alla solita ressa di telecamere e microfoni questa volta se la deve vedere con la protesta di un gruppo di lavoratori che dalla mattinata picchettano davanti alla sede Dem.



Dopo essere riuscito a svicolare, entra dalla porta secondaria e sale al terzo piano, dove poco dopo si consuma la resa dei conti del partito. I lavori iniziano con una mezz'ora di ritardo: sono passate le 15.30 quando il sindaco prende la parola. Resta in giacca, a lasciar intendere un nuovo profilo: breve premessa e poi Renzi, per fare chiarezza - come sottolinea lui stesso - inverte l'ordine della scaletta e legge immediatamente, anzichè alla fine del suo intervento, il documento sul quale chiama il partito al voto. Messe nero su bianco sono poche righe, con le quali si ringrazia Letta per il lavoro fatto e contestualmente si dà il benservito al suo Esecutivo. Terminata la lettura del dispositivo, Renzi arringa i suoi ancora per dieci minuti e poi velocemente si congeda lasciando la parola ai componenti della Direzione.




L'intervento di Renzi. «Serve un governo nuovo ma il voto anticipato non è la soluzione. La strada è un patto di legislatura per dare risposte reali»:Matteo Renzi parla da premier in pectore alla direzione Pd che sfiducia, di fatto, Enrico Letta.



Letta verso l'addio. Il futuro del governo si decide oggi ed è significativo che il presidente del Consiglio, dopo lo scontro andato in scena ieri nel Pd, abbia scelto di non presentarsi alla direzione decisiva. Inoltre il premier avrebbe cancellato la visita ufficiale in Gran Bretagna, che era in programma il 24 e 25 febbraio prossimi. Lo scrive il Financial Times sul suo sito. Smentita dal Pd l'indiscrezione in base al quale i dem avrebbero offerto il ministero dell'Economia nell'ipotetico (ma sempre più probabile) Renzi 1.



Renzi: grazie Letta. «La direzione del Pd ringrazia il presidente del Consiglio per il notevole lavoro svolto alla guida del governo, un esecutivo di servizio nato in un momento delicato. E per il significativo apporto dato in particolar modo per il raggiungimento degli obiettivi europei», ha detto Renzi leggendo il documento della direzione del Pd.



Patto di legislatura. «Il rilancio radicale che immaginiamo non suoni come polemica verso Letta né dal punto di vista personale nei confronti di Enrico né verso il governo che ha affrontato momenti di grande incertezza e turbolenza nell'ultimo anno», ha proseguito Renzi proponendo un governo di legislatura. «Dobbiamo avere la disponibilità a correre il rischio che deve essere preso con il vento in faccia. Avere il coraggio di mettere la faccia fuori e avere il vento contro significa assumere il rischio del cambiamento necessario». E ancora: «Lo sport preferito degli ultimi giorni è dire che è tutta colpa del Pd, ma oggi dobbiamo decidere e dalle forze di coalizione ci si chiede che il Pd assuma le sue responsabilità».



Non posso restare nascosto. «Diventare adulti significa anche smettere di fare solo le cose che ti piacciono», ha poi detto il segretario. «Ci sono momenti in cui chi ha responsabilità di guida all' interno di una comunità, di un partito politico è chiamato a nascondersi, in altri ad ascoltare, in altri a camminare con il passo dell'ultimo. In altri siamo chiamati a un duplice impegno: da un lato la franchezza totale, dall'altro l'indicazione di una proposta».



Il logoramento delle istituzioni. Serve «una forte spinta» da parte del Pd contro «il lento logoramento delle istituzioni», ha aggiunto il sindaco di Firenze. «Chiedere oggi di cambiare strada è il tentativo di restituire un'occasione alla politica. Possiamo aspettare che qualcuno lo faccia per noi, ma c'è il piccolo inconveniente che in 20 anni non lo ha fatto nessuno». «O il Pd ha un protagonismo forte o questo cambiamento si realizza soltanto a parole».



Cuperlo: siamo con Renzi ma non si voti ora. «Sta a noi fare in modo che da questo passaggio si esca non con una lacerazione ulteriore ma ricostruendo l'unità su scelte strategiche. Perciò io chiedo che la direzione non venga chiamata ad esprimersi oggi con un voto per evitare un precedente nei rapporti tra un partito e un governo». È la richiesta avanzata da Gianni Cuperlo in direzione, aggiungendo di aver chiesto una svolta e di condividere la proposta del segretario.




L'assenza di Letta. «Carissimi - ha scritto Enrico Letta in una lettera inviata alla direzione nazionale del Pd - penso che in una giornata importante come questa, sia fondamentale che la discussione si sviluppi, e le decisioni conseguenti siano assunte, con la massima serenità e trasparenza. Per questo preferisco aspettare a Palazzo Chigi le determinazioni che verranno prese, in modo che tutti in Direzione si sentano liberi di esprimere valutazioni ed esplicitare le decisioni che ritengono opportune».



Smentita l'ipotesi Letta al Tesoro. In mattinata da fonti parlamentari era trapelato che, incontrando Letta, il portavoce della segreteria Pd Lorenzo Guerini e il capogruppo Luigi Zanda avrebbero detto al premier che Renzi era pronto a far suo il "Piano Italia" se Letta avesse accettato il ministero dell'Economia. Nella tarda mattinata, però è arrivata la smentita da parte del Pd che ha diffuso una nota in cui si nega che la la delegazione del Partito Democratico abbia avanzato offerte di posizione o di dicasteri al premier.



Alfano. «Se il Pd confermerà la fiducia al governo Letta potrà contare sul Nuovo Centro Destra», ha detto in mattinata Angelino Alfano alla telefonata di Canale 5. Tradotto: il Pd risolva i suoi problemi e noi ci adegueremo ma non può certo aspettarsi una nostra presa di posizione fin d'ora. «Enrico Letta è sempre stato leale con il Nuovo Centro Destra. Non saremo noi a togliere le castagne dal fuoco per il Pd».
© RIPRODUZIONE RISERVATA