Renzi: «Il Tfr sono soldi dei lavoratori, li vorrei in busta paga dal 2015»

Matteo Renzi
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Domenica 5 Ottobre 2014, 22:10 - Ultimo aggiornamento: 6 Ottobre, 07:37

«Il lavoro, la nostra emergenza. Sui giornali grandi discussioni sul Jobs Act e sull'articolo 18. A tempo debito sarà bello spiegare cosa cambia per un giovane precario, per un cinquantenne disoccupato, per una mamma senza tutele. Ma ne parleremo prestissimo»: lo ha scritto Matteo Renzi nella Enews.

Renzi: segnali incoraggianti per l'occupazione. «Ci sono segnali incoraggianti di ripresa del numero degli occupati che da febbraio è cresciuto di oltre 80mila unità - scrive il premier - Negli anni della crisi abbiamo perso un milione di posti di lavoro, dunque non siamo nemmeno al 10% di quello che va fatto per ritornare ai tempi d'oro.

Però è un primo segnale positivo, dopo tanto tempo».

«Tfr, verificheremo la fattibilità con i sindacati». «Quando martedì incontreremo i sindacati e le parti sociali - annuncia Renzi - verificheremo la fattibilità di una proposta sul Tfr che viene incontro ai lavoratori senza gravare sulla situazione bancaria delle piccole e medie imprese».

«Il Tfr lo vorrei in busta paga». «Il dibattito si è spostato sul Tfr, la liquidazione - sottolinea Renzi - Sono soldi dei lavoratori, si dice. Che però vengono dati tutti insieme alla fine. La filosofia sembra essere protettiva: te li metto da parte, per evitare che tu li "bruci" tutti insieme. Uno Stato-Mamma, dunque, che sottilmente fa passare il messaggio di non fidarsi dei lavoratori-figli. Io la vedo diversamente: per me un cittadino è maturo e consapevole. E come accade in tutto il mondo non può essere lo Stato a decidere per lui. Ecco perché mi piacerebbe che dal prossimo anno i soldi del Tfr andassero subito in busta paga mensilmente. Questo si tradurrebbe in un raddoppio dell'operazione 80 euro, più possibilità d'acquisto, un altro tassello verso il modello Italia: noi infatti abbiamo scelto di non ridurre i salari, come hanno fatto altri Paesi, ma di fare le riforme per creare competitività. Questo dal punto di vista filosofico. Dal punto di vista pratico, invece, il problema è evitare di affossare la liquidità delle piccole medie imprese che potrebbero soffrire la necessità di pagare subito la mensilità in più. In realtà, anche alla luce delle misure della Bce, il sistema ha notevoli riserve di liquidità. Per questo, quando martedì presenteremo alle parti sociali la proposta - riapriremo persino la sala verde di Palazzo Chigi, quella degli incontri coi sindacati, si vede che sto invecchiando:-) - verificheremo la fattibilità di una proposta sul Tfr che viene incontro ai lavoratori senza gravare sulla situazione bancaria delle piccole e medie imprese».

«Scuola, priorità è ridarle dignità e futuro». «Partita la campagna di ascolto sulla scuola - scrive il premier - Vi prego, vi prego, vi prego: riempite il questionario. Visitate il sito labuonascuola.gov.it. Stiamo scrivendo il futuro dei nostri figli, facciamolo insieme. Migliaia di persone stanno leggendo le proposte del governo (c'è tempo fino al 15 novembre, ma voi fate veloci) e ci stanno incalzando con le loro idee. Fatelo anche voi. Fare le riforme precedute da una campagna di ascolto è una delle cifre di questo governo. Sulla scuola, però, è ancora più importante. E tutte le volte che entro in una scuola, da Palermo a Ferrara, mi rendo conto che la mia priorità - prima di qualsiasi manovra, riforma, rottamazione - è restituire dignità e futuro alla scuola italiana. Mi date una mano? Il sito è labuonascuola.gov.it. Per il momento 23mila risposte al questionario su internet, oltre 150 dibattiti già organizzati nei prossimi due mesi, giornate di mobilitazione in quasi tutti i comuni. Sarà la più straordinaria riforma dal basso mai fatta in Italia».

«In sette mesi tante riforme». «Talvolta mi fermo a pensare e mi dico: caspita - dice il premier - Abbiamo fatto tutto questo in sette mesi. E immediato mi scatta un sentimento di gratitudine per chi ci ha creduto fin da subito, per chi non ci credeva e ha cambiato idea, per chi continua a non crederci ma spinge nella stessa direzione e dà una mano anzichè tifare contro. Rispetto a sette mesi fa, molte cose sono cambiate. Io però sono ancora più convinto di prima. Non è vero che l'Italia è condannata all'immobilismo. E più trovo gente che dice: va tutto male, non ce la farete mai, più mi convinco che questa macchina che ci hanno lasciato col quadro scarico noi la riaccendiamo. Perché questa macchina è una macchina bellissima».

«Crollo tessere? Il partito che stravince è in salute». «Qualcuno ha detto che il Pd ha questo crollo delle tessere perché non è in salute. A me pare che un partito che arriva dove non arrivava nessuno dal 1958, vince tutte le regionali in trasferta (Piemonte, Abruzzo, Sardegna), stravince nei comuni è un partito che gode di buona salute. Ma non possiamo girarci intorno: il tema tesseramento esiste. Poi io posso dire che preferisco avere una tessera finta in meno e un'idea in più. Anche perchè spesso il tesseramento è alto solo negli anni in cui si votano i segretari di circolo: così Matteo Renzi sulla Enews.

«Torna la Leopolda». La quinta edizione della Leopolda avra come slogan "Il futuro è solo l'inizio" e si svolgerà da venerdì 24 ottobre fino a domenica 26 a pranzo. Lo annuncia lo stesso Matteo Renzi su Enews precisando che il format sarà sostanzialmente uguale a quello degli altri anni. «Cos'è la Leopolda? - si chiede Renzi - Impossibile da spiegare, bisogna esserci. Uno spazio di libertà, un luogo dove si trova gente che pensa che la politica non sia una parolaccia, il posto da cui tutto è partito».

«Il 20 ottobre direzione su forma-partito». «Quella parte del Pd che chiede una discussione sulla forma partito, su come si sta insieme, sulle regole interne, sul rapporto partito-governo pone un tema che per me è un tema vero - dice Renzi - Per questo la Direzione sarà convocata dal presidente Orfini per discutere di forma partito (direi per iniziare a discutere) credo il 20 ottobre».

«Silicon Valley è il futuro, ma l'Italia può stupirci». «Post Scriptum. Sono stato in Silicon Valley e ho visto un pezzo di futuro. Ma chi di voi (oltre 90 mila, pare) ha avuto l'occasione di passare da Roma per la www.makerfairerome.eu avrà fatto un'esperienza forse ancora più sorprendente. C'è un'Italia che è in grado di innovare e di stupirci, oggi. Se ne volete sapere di più, date un occhio al sito».

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