L’altro fronte è europeo. Il 30 agosto si tiene a Bruxelles un Consiglio che Renzi definisce «decisivo». Non solo perché dovrebbe concludersi la lunga partita a Risiko delle nomine: in gioco c’è l’elezione di Federica Mogherini ad Alto rappresentante della politica estera e di sicurezza. Ma anche perché «da questo vertice», argomenta Renzi, «dovrà arrivare una chiara assunzione di responsabilità europea». Con il passaggio da politiche di austerity che hanno condotto l’eurozona in recessione, a «politiche espansive, puntate alla crescita e all’occupazione».
Detto così sembrano le solite parole. Ma se davvero, grazie all’asse con il presidente francese Francois Hollande e a «una presa di consapevolezza» di Angela Merkel e dei Paesi del Nord Europa («anche loro alle prese con recessione o crescita zero»), Bruxelles deciderà di cambiare verso, «molte cose potrebbero cambiare». E’ infatti dal fronte europeo, con i conti italiani sempre più difficili da far tornare a causa del calo del Pil, che «potrebbe arrivare una boccata di ossigeno».
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