Renzi giura al Quirinale, lunedì la fiducia: «La ricreazione è finita». Gelida stretta di mano con Letta

La gelida stretta di mano fra Renzi e Letta
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Sabato 22 Febbraio 2014, 10:24 - Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 09:28

E' nato il governo di Matteo Renzi. Il premier e i ministri hanno giurato nelle mani del Capo dello Stato Giorgio Napolitano. Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, che era in viaggio di ritorno dal G20 di Sydeny in Australia, presterà giuramento successivamente.

«È finita la ricreazione», suona la campanella il neo premier davanti ai suoi ministri, chiedendo loro tanti fatti e poche parole, nella prima riunione del governo a Palazzo Chigi dopo il giuramento del mattino al Quirinale. E quella campanella Renzi, dopo il giuramento al Colle che gli ha dato pienezza di poteri, l'aveva appena ricevuta dalle mani di Enrico Letta, in un passaggio tanto rapido quanto gelido, con una stretta di mano frettolosa e neppure uno sguardo da parte del premier uscente.

La pagina web del Governo viene rapidamente aggiornata: via la foto di Letta, ecco quella di Renzi, che passa la sua prima giornata da premier, dopo il consiglio dei ministri, a limare il discorso programmatico con il quale già lunedì sera punta ad ottenere la fiducia al Senato, per poi bissare martedì alla Camera.

Arrivano le telefonate del presidente Usa Barack Obama, di quello francese Francois Hollande - che lo invita a Parigi e al quale Renzi ribadisce amicizia e la più stretta collaborazione in vista del semestre Europeo - e quella del premier belga Elio Di Rupo. Poi è Renzi a telefonare ai due marò Latorre e Girone ai quali promette, come annuncia via Twitter - che «il governo farà semplicemente di tutto» per riportarli a casa.

Il Consiglio dei ministri, dopo un giuramento al Colle con la squadra dei 16 ministri sorridenti ed emozionati, dura più di un'ora e non è la solita rituale rapida riunione di pochi minuti. Il fidatissimo Graziano Delrio viene nominato sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Renzi ha voglia di accelerare subito, ringrazia Napolitano e poi Letta «per il lavoro svolto», poi sprona i ministri a fare squadra, a non lasciarsi incantare dai giornalisti e a non rilasciare interviste fino al momento della fiducia. Si comincia a impostare un lavoro comune e, come dice il ministro Udc Gianluca Galletti «più che un cdm sembrava un cda». «Al lavoro da subito, da domani e fino al 2018», aveva detto l'ormai premier ieri, subito dopo aver sciolto la riserva.

Renzi - che al Quirinale sale con la moglie Agnese ed i tre figli vestiti di rosso, bianco e verde, con i quali si ritrova a pranzo - si muove rapido da un Palazzo all'altro con un completo scuro versione slim. Ha già chiesto la disponibilità dell'appartamento a Palazzo Chigi, dove già martedì potrebbe esserci un consiglio dei ministri per accelerare sulla nomina di viceministri e sottosegretari. «Grazie per i messaggi - scrive su Twitter -. Compito tosto e difficile, ma siamo l'Italia. Ce la faremo. Un impegno: rimanere noi stessi liberi e semplici».

Intanto Letta - che dopo la cerimonia della campanella esce dal Palazzo dopo aver ricevuto gli onori militari e gli applausi dei dirigenti che saluta con la mano sul cuore - vola a Londra, per qualche giorno di riflessione sul suo futuro e di intimità familiare. «Passaggio di consegne, l'ultimo di 300 giorni tutti difficili», è il suo amaro tweet, anche se non dovrebbe far mancare la sua fiducia, «per decoro istituzionale», dicono i suoi. «Lascio Palazzo Chigi. Grazie Napolitano e tutti quelli che mi hanno sostenuto! Ora uno stacco via da Roma per prendere le migliori decisioni. #Futuro», ha scritto Letta su Twitter dopo il passaggio di consegne.

Il pancione del ministro Marianna Madia spiccava al giuramento nel Salone delle Feste del Quirinale. La neo ministra, seduta in prima fila, indossava un abito nero, e aveva al fianco la più giovane della squadra, Maria Elena Boschi, che indossava un tailleur blu elettrico.

Altre quattro donne in prima fila: Maria Carmela Lanzetta, che sotto il tailleur-gonna indossa stivali di pelle marrone; Federica Mogherini, che ha scelto una giacca color pesca; Roberta Pinotti, titolare della Difesa, in tailleur-pantalone nero; Federica Guidi, che sarà allo Sviluppo economico, che ha scelto un tailleur-gonna grigio. In seconda fila le altre due ministre: Stefania Giannini, che guiderà l'Istruzione, indossa un abito nero e una collana di perle, mentre Beatrice Lorenzin, unico ministro donna confermato del precedente governo, ha sul pantalone nero una giacca color lavanda.

Il premier è arrivato dopo che tutta la nuova squadra di governo era entrata al Quirinale, gran parte della quale a piedi: da Dario Franceschini a Angelino Alfano, da Maurizio Martina a Delrio fino a Federica Mogherini, giunta al Colle con la figlia. «Grazie per i messaggi. Compito tosto e difficile. Ma siamo l'Italia, ce la faremo», ha scritto Renzi su Twitter un'ora e mezzo dopo il giuramento. «Un impegno: rimanere noi stessi, liberi e semplici», ha assicurato.

Delrio. «Siamo una squadra che ha già cominciato a lavorare», ha detto il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, Delrio, lasciando il Quirinale al termine del giuramento.

Rafforzate le misure di sicurezza a Palazzo Chigi Intorno a palazzo Chigi e in altri luoghi istituzionali come il Quirinale e Montecitorio oggi il centro era presidiato dalle forze dell'ordine per scongiurare qualsiasi rischio provocato da gesti estemporanei. Il dispositivo è stato rafforzato anche alla luce dell'episodio del 28 aprile 2013, giorno di insediamento del governo Letta, quando un disoccupato di Rosarno, Luigi Preiti, sparò davanti a Palazzo Chigi ferendo tre carabinieri, Giuseppe Giangrande, Francesco Negri e Delio Marco Murighile.

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