Giappone, Renzi incontra Abe: «Puntiamo a superare 8 miliardi di libero scambio tra i Paesi»

Giappone, Renzi incontra Abe: «Puntiamo a superare 8 miliardi di libero scambio tra i Paesi»
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Lunedì 3 Agosto 2015, 13:13 - Ultimo aggiornamento: 4 Agosto, 08:40
La «Abenomics», la filosofia macroeconomica con cui il premier nipponico Shinzo Abe tenta di rilanciare il suo paese, ha estimatori e critici. Alla prima si iscrive Matteo Renzi che, pur nei vincoli Ue, vuole spingere sulla crescita oltre l'austerità.

Renzi e Abe, al loro quinto incontro, hanno rinsaldato il feeling, impegnandosi a rafforzare gli scambi commerciali e gli investimenti reciproci, a partire dallo sbarco di Finmeccanica nel Sol Levante. «Voler bene all'Italia vuol dire smettere di spararle addosso», è lo slogan con cui il premier attacca, dal Giappone, i gufi che non credono nelle riforme del governo.



Al secondo giorno di visita a Tokyo, Renzi, accompagnato dalla moglie Agnese e dalla figlia più piccola, si concentra sui punti forti che uniscono Italia e Giappone: la cultura e le bellezze del Belpaese, che spingono 2,7 milioni di giapponesi in Italia, e i rapporti economici tra i due paesi. Nella lecture all'Università delle Belle Arti il premier esalta Pompei, «dopo anni di ritardi ora si presenta in tutta la sua bellezza», ignorando le tensioni con i sindacati. Ed elenca il fitto programma culturale per i 150 anni di relazioni tra Italia e Giappone, auspicando anche una prossima staffetta delle Olimpiadi tra Roma e Tokyo come avvenne negli anni '60.



Ma è nell'incontro mattutino con gli investitori nipponici e soprattutto nel bilaterale con Abe che il presidente del consiglio spiega che l'Italia è un paese «open to business». Le pmi italiane, spiega al noto imprenditore del tessile Yuzo Yagi, sono come il calabrone che «vola contro tutti i principi della fisica, troppo grosso e ali piccole, ma vola». Le pmi italiane sono piccole, a volte «troppo piccole per esportare, ma esportano». Al Kantei con Abe, poi, i due capi di governo concordano sui «valori strategici» in economia ed in geopolitica che accomunano i due paesi. Il premier nipponico spiega che «il Giappone è tornato a crescere» e omaggia Renzi sul «ritorno alla crescita» anche in Italia. Partendo da questa intesa, il premier italiano assicura che si farà promotore in Ue per concludere entro l'anno l'accordo di libero scambio tra Ue e Giappone, rinviato da anni tra alti e bassi. «È un accordo win to win», sostiene Renzi venendo incontro ad Abe. Che nel faccia a faccia con il premier italiano, ha spiegato il senso e le potenzialità del cambio della Costituzione con cui il Giappone ha abbandonato il pacifismo. «Pacifismo pro-attivo» lo chiama il capo del governo nipponico. Un cambiamento che, oltre che sul fronte geopolitico, rappresenta per l'Italia un'opportunità economica. «Finmeccanica - spiega il premier - ha scelto come partner Hitachi ed ha molti spazi di iniziativa in Giappone specie dopo il cosiddetto 'pacifismo pro-attivò che Abe ci ha spiegato, con gli elicotteri realizzati con Kawasaki».



La firma dell'accordo sulla «sicurezza delle informazioni» è un altro tassello nel feeling tra i due primi ministri in vista del G7 del 2016 proprio in Giappone.
Una pedina nei rapporti internazionali che Renzi utilizza anche a uso di polemica interna per ribadire che «senza piagnistei e rimboccandoci le maniche» l'Italia può ripartire dopo anni di «decrescita infelice»
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