Renzi: domenica si vota per le città
io in gioco per il referendum

Renzi: domenica si vota per le città io in gioco per il referendum
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Venerdì 3 Giugno 2016, 12:55 - Ultimo aggiornamento: 4 Giugno, 12:17

Il referendum «sarà la partita vera e io sono disponibile a mettermi in gioco». Così Matteo Renzi oggi a Napoli per sostenere la candidata a sindaco del Pd, Valeria Valente. «Se si perde si va a casa ma intanto si vince». 

«La campagna elettorale sarà importante non per il Governo, ma per le città», ha poi aggiunto Renzi. «I problemi dei cittadini sono molto concreti. Il primo è il lavoro. Poi bisogna vedere se strade tenute bene, la differenziata è fatta bene o no. Ciascun napoletano vorrebbe che per andare a lavorare ci fossero strade degne di questo nome e un modello organizzativo. Napoli davanti ha un futuro pazzesco». 

«Gli 80 euro fanno schifo? Qualcuno dice "dalli a me". Non sono la soluzione ma un piccolo gesto per chi guadagnava meno di 1500 euro al mese. "È una mancetta elettorale", lo dicono gli ultramilionari. È un passo avanti. Io non prometto soluzioni miracolistiche per l'Italia ma impegno per soluzioni concrete», ha poi affeermato Renzi.

«A livello nazionale non credo che stiamo facendo tutto bene. Commettiamo qualche errore ma le cose stanno cambiando dal punto di vista delle tasse, della legge elettorale, della pubblica amministrazione che prevede il
licenziamento immediato di chi timbra il cartellino e se ne va. E una certezza dei tempi», ha continuato il premier. 

Si combatte la criminalità organizzata «se porti via le ecoballe di rifiuti, non se dici balle», ha detto ancora Renzi. «Se vuoi distruggere e disintegrare la criminalità organizzata vanno bene dibattiti, convegni, un editoriale. Aiuta tutto, anche un film. Dobbiamo essere grato a chi combatte e dire che non lo lasceremo solo».

«Grazie della vostra accoglienza, ma non sono degno di essere paragonato a Higuain e al Papa e poi di quello che ha fatto Higuain noi della Fiorentina abbiamo pagato le conseguenze», ha scherzato Renzi dal palco della Mostra d'oltremare di Napoli rispondendo scherzosamente all'attrice Veronica Mazza che lo aveva introdotto dicendo: «Gli do un bacio, come l'ho dato al Papa ed a Higuain». 

Renzi, arrivato con un'ora di ritardo, era stato accolto da un gruppo di simpatizzanti con il coro da stadio «Uno di noi, Matteo uno di noi». Nell'auditorium presente un gruppo di marittimi di Torre del Greco che ha esposto striscioni in favore di Renzi.

All'auditorium della Mostra d'Oltremare si svolge la manifestazione conclusiva della campagna elettorale del candidato sindaco del centrosinistra. Renzi è stato accolto da oltre un migliaio di sostenitori ed è stato salutato dallo sventolio di bandiere del Pd e dalla stessa Valente che aveva cominciato il proprio discorso da alcuni minuti. I ragazzi del servizio d'ordine indossano magliette con la scritta «Cuore e coraggio».

Il premier non si è poi risparmiato una frecciata al sindaco di Napoli De Magistris. «C'è chi parla di fare la rivoluzione a Napoli. Penso che ciascun cittadino vorrebbe che per andare a lavorare potesse attraversare strade degne di questo nome e avere un modello organizzativo efficiente». Secondo Renzi c'è un sindaco «che passa dalla mattina alla sera ad insultare gli altri pensando di essere simpatico e non rendendosi conto di non essere in grado di svolgere il suo ruolo istituzionale. Se hai le tue idee che bisogno hai di insultare gli altri? Dì la tua, vai avanti».

«Gli 80 euro, l'immigrazione, il JobsAct sono solo tre dei vari argomenti nella discussione di queste ore. Ma su tutti e tre si gioca sui numeri, si raccontano storie false, si prova a far diventare virali sulla rete cose che non sono vere. I numeri sono testardi, la realtà non è quella descritta dai gufi: c'è ancora molto da fare ma la strada è quella giusta», ha poi sottolineato oggi Renzi nella sua ultima enews.

«Gli 80Euro: Beppe Grillo dice che noi li stiamo richiedendo indietro perché era solo una manovra elettorale», dice il premier spiegando che «non è vero. Non c'è nessuna manovra oscura del governo, men che mai a livello elettorale. È vero che 1,4 milioni di persone che avevano dichiarato di stare nei limiti previsti dalla legge (8mila-26mila euro lordi) non ci sono stati e dunque hanno perduto il diritto al bonus. Ma è vero anche che 1,6 milioni di persone che non avevano dichiarato di stare nei limiti, ci sono rientrati e dunque hanno diritto al Bonus. Il saldo è che ci sono 200 mila italiani in più delle previsioni con gli 80 euro in tasca. E il succo è che Grillo dice le bugie. Anche su questo. Ma ormai non è più una notizia. La verità è una: 11.291.064 italiani nel 2014 hanno ricevuto il bonus fiscale».

Renzi ribadisce, poi, i numeri degli sbarchi in Italia: «In Italia lo scorso anno erano arrivate poco più di 47 mila persone. E - nemmeno a farlo apposta - sono arrivate poco più di 47 mila persone nel 2016. La stessa cifra. Non solo: ma gli arrivi da Turchia e Grecia si sono ridotti di almeno tre volte e non superano le 300 unità in cinque mesi da entrambi i Paesi». Per il premier, «la prima regola è rispettare la realtà per quella che è, non per quella che descrive qualche esagitato in camicia verde». 

Infine, sul JobsAct il premier spiega dati Istat alla mano che «dal mese di febbraio 2014, primo mese del nostro governo, a oggi ci sono 455.000 posti di lavoro in più.

Abbiamo recuperato quasi mezzo milione di posti in due anni: per me è un risultato storico, grazie JobsAct! Se poi pensiamo che 390.000 mila di questi posti sono a tempo indeterminato ci rendiamo conto di che storia incredibile è questa del JobsAct: tante ragazze e ragazzi che possono finalmente accendere un mutuo e magari addirittura fare un figlio grazie alla stabilità ottenuta». «Oggi in Italia lavorano 22 milioni e 600 mila persone. Per trovare un dato così alto bisogna risalire a 4-5 anni fa», sottolinea ancora Renzi.





 

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