Renzi alla conferenza sul Mediterraneo: annientare Isis priorità assoluta

Matteo Renzi
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Giovedì 10 Dicembre 2015, 15:13 - Ultimo aggiornamento: 16:11
«Il Mediterraneo è un'area straordinaria che può aiutare a costruire un nuovo ordine e una nuova idea di prosperità tra i popoli. Non c'è alternativa alla cooperazione di tutti i popoli del Mediterraneo e del Medio Oriente e di tutte le fedi religiose e le estrazioni culturali». Lo ha detto il premier Matto Renzi alla conferenza sul Mediterraneo a Roma.

«Non possiamo negarci che ad un mese dagli attacchi di Parigi l'emozione e la rabbia sono ancora protagonisti. Non è facile trovare la strada giusta, ma la priorità è scongiurare altre stragi: questo è l'interrogativo posto alla politica». «L'Europa ha perso un'occasione in questi anni, per allargarsi ad Est ha finito per non dare attenzione al Mediterraneo», ha aggiunto introducento il tema del terrorismo.  

«La radicalizzazione è lo sbocco patologico della crisi identitaria sofferta anche da paesi europei», ha spiegato Renzi. «La cultura non è l'unica arma ma è dialogo, confronto. È il sistema immunitario delle nostre società contro la deriva del fanatismo. La distruzione di Daesh (l'Isis, ndr) è l'assoluta priorità», ha ribadito il premier. «La collaborazione internazionale va ulteriormente sviluppata: Europa e Usa condividono con Mosca l'esigenza di combattere Daesh ma serve una soluzione che abbia respiro strategico e non sia last minute».

«Daesh sta tentando di conquistare più spazio in Libia, regione cui siamo più legati, con ferocia e cinismo». Così Matteo Renzi auspicando che la conferenza di domenica sulla Libia sia «punto di svolta» e ribadendo la «disponibilità dell'Italia a guidare una missione di assistenza e formazione a supporto del futuro governo libico».
Per le sfide nel Mediterraneo «è cruciale rafforzare la collaborazione con alcuni Paesi chiave della regione», a partire dal «Libano dove l'Italia ha il comando di Unifil con oltre 1000 uomini».

«Mai chiedere all'Italia di rinunciare a quello che è. Anche se dovesse costarci perdere dei voti non smetteremo mai, continueremo a salvare vite umane nel Mediterraneo, anche prendendo critiche e insulti» da alcuni «altri partner», ha detto il premier. «Trovo difficile che si continui a raccontare che i problemi del nostro grande continente derivino solo da agenti esterni. Una parte rilevante dei terroristi» che ha colpito a Parigi e altrove «è cresciuta e si è abbeverata in Europa». «A chi vuole chiudere Schengen ha risposto: perché non volete farli scappare?».
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