Renzi: «Massimo due mandati per il premier. Se vince Raggi sarà un problema dei romani»

Renzi: «Massimo due mandati per il premier. Se vince Raggi sarà un problema dei romani»
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Sabato 11 Giugno 2016, 21:02 - Ultimo aggiornamento: 12 Giugno, 09:22

«Se a Roma vince Virginia Raggi, noi saremo molto leali con chiunque vincerà come governo. Ma è un problema dei romani». Lo afferma il premier Matteo Renzi, ospite di RepIdee.

«Se il disegno strategico è dire no a tutto o quasi, che ci posso fare? Se volete affidare la città a chi dice no, votate chi volete», ha spiegato il premier ribadendo che il voto su Roma «riguarda i romani e deciderà i prossimi anni di questa città». 

Il voto di Roma «riguarda solo i romani, non è un giudizio sul Pd», ha insistito il premier. «È un problema dei romani se si dice no alle Olimpiadi, alla Metro C. Se Roma vuole entrare in una fase in cui non si completa la metro secondo me è un errore» ma «l'analisi sui 5 Stelle non può essere basata sulle amministrative»

«Se uno mi dice che voglio governare l'Italia per 15 anni lo querelo. Penso che uno al massimo può fare due mandati. E io sarei pronto a firmare una qualsiasi proposta di legge che va in questa direzione», ha detto poi il premier.

«Non sono innamorato di questa legge elettorale, avrei preferito Mattarellum con strumenti per garantire la vittoria», ha affermato ancora Renzi, sottolineando, sul punto dei capilista bloccati che la «parte di persone che viene indicata dalle segreterie di partito è molto minore non solo del passato, ma dei collegi uninominali». E, ha aggiunto, «il ballottaggio è un passo avanti straordinario».

I «nominati» nell'Italicum sono «meno che in passato di quelli che prevedeva la legge precedente. E allora quando D'Alema ci mandò Di Pietro al Mugello?», si è chiesto poi il premier.

Sulle riforme «se possiamo riportare la discussione sul merito, l'alternativa al sì provoca ingovernabilità. Una riforma elettorale dura 30 anni, una legge elettorale molto meno», ha spiegato Renzi sottolineando: «L'unico modo per evitare un governo di larghe intese è vincere le elezioni con un partito che si presenta da solo e senza tanti partitini accanto». «Con il proporzionale un governo dura come un gatto in autostrada, poi rifletteremo su tutto», ha aggiunto il premier. 

«Noi siamo al settantesimo anno di questo nostro Paese» e «in 63 governi nessuno ha fatto meglio di
noi. Siamo già il sesto governo per longevità», ha affermato ancora il premier.

«Se consentiamo ai ragazzi di innamorarsi delle idee populiste e antieuropee è colpa nostra. Se non prendiamo i voti dei giovani la colpa è nostra, è mia», ha poi dichiarato il premier.

«In questo momento laddove ci fosse un ballottaggio a livello nazionale sarebbe tra Pd e centrodestra» e non con il M5S. «La lettura nazionale dei dati locali è profondamente sbagliata», ha poi osservato il premier parlando dei risultati delle elezioni comunali.

«Dall'agosto del 2016 al marzo del 2017 ci giochiamo la capacità italiana di fare il sorpasso su un modello sbagliato come l'austerity. In questi sei mesi ci giochiamo il cambio di paradigma: più investimenti e meno austerity», ha poi affermato Renzi, ponendo come tappa iniziale di questo percorso il bilaterale del 30 agosto con Angela Merkel e, come tappa finale, il G7 che sarà ospitato in Sicilia.

Due anni fa «ero solo come un cane» nella richiesta di inserire nel documento del Consiglio europeo la parola flessibilità. Nel giugno 2014 la parola flessibilità «era eresia, era un insulto», ha ricordato il premier sottolineando come, oggi, la flessibilità invece c'è. 

«Noi dopo tanti anni, con il referendum di ottobre, abbiamo chiuso con un pacchetto di riforme. In Europa ora possiamo dire che la nostra parte l'abbiamo fatta, adesso è l'Ue che deve cambiare se stessa», ha continuato il premier.

«Spero che vada bene, se va male nell'immediato sarà un problema di turbolenze finanziarie, un disastro per gli inglesi, e questo mi fa pensare che gli inglesi siano molto più saggi di quelli che dicono i sondaggisti. Ma nel medio e lungo periodo per l'Ue e per l'Italia non sarà un dramma», ha poi osservato il premier, parlando del referendum sulla Brexit.

«In bocca al lupo al Berlusconi», ha detto infine il premier facendo gli auguri al leader di Forza Italia, ricoverato in ospedale a Milano dove sarà operato al cuore la prossima settimana.




 

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