Referendum, il 6 novembre parte la trattativa fra Governo, Emilia-Romagna e Lombardia

Il sottosegretario agli Affari Regionali, Gian Claudio Bressa
di Diodato Pirone
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Martedì 24 Ottobre 2017, 21:44 - Ultimo aggiornamento: 21:48
Il 6 novembre, se non ci saranno intoppi al momento imprevedibili, partirà la trattativa fra governo e Emilia e Lombardia, sulla maggiore autonomia delle due Regioni. Questo almeno è l'obiettivo del sottosegretario agli Affari Regionali, Gian Claudio Bressa, che ieri ha incontrato a Roma sia il presidente dell'Emilia, Stefano Bonaccini che l'assessore al Bilancio della Lombardia, Massimo Garavaglia.

Per ora il governo non apre alcuna trattativa con il Veneto che, dopo il referendum consultivo del 22 ottobre, ha chiesto di diventare una Regione a Statuto Speciale. "Per fare questo occorre cambiare la Costituzione - spiega Bressa - E del resto già nel 2014 la Corte Costituzionale ha bocciato alcune richeste del Veneto. Il governo è apertissimo a trattare con tutte le Regioni che lo desiderano il tema della maggiore autonomia regionale purché si segua l'articolo 116 della Costituzione che prevede si definiscano nuovi equilibri fra potere centrale e quelli locali su 23 materie specifiche. Nient'altro. Temi relativi alla distribuzione delle tasse sul territorio sono esclusi da ogni possibile trattativa".

In concreto l'Emilia - che ha chiesto maggiori poteri al governo già da qualche settimana ma senza percorrere la strada del referendum consultivo -  starebbe pensando alla possibilità di creare un nuovo Politecnico regionale e ad una maggiore libertà sui ticket sanitari. Ieri la Lombardia ha fatto sapere che non chiederà più autonomia su tutt'e 23 le materie dell'articolo 116 ma su 18 o 21.
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