Rai, la Vigilanza vota sul Foa bis. Altolà di Pd e Usigrai: rischio ricorsi

Rai, la Vigilanza vota sul Foa bis. Altolà di Pd e Usigrai: rischio ricorsi
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Martedì 25 Settembre 2018, 21:00
La Rai si avvia verso il Foa bis. Domani è previsto il doppio round in Vigilanza: alle 13 l'audizione del presidente in pectore, venti minuti in cui il giornalista dovrebbe "volare alto", toccando i principi del suo mandato; alle 19.30 il voto della commissione, chiamata a esprimere il suo sì definitivo a maggioranza di due terzi. Decisivo il contributo di Forza Italia per il quorum: uno scoglio sul quale la nomina di Foa si infranse il 1 agosto, ma che stavolta appare superato dal patto Salvini-Berlusconi di dieci giorni fa, che dovrebbe reggere a San Macuto. Ultimo passaggio sarà il cda, che si riunirà giovedì o venerdì per la ratifica di Foa: la decisione sarà presa domani mattina.
Il Pd resta sulle barricate contro una «nomina illegittima»: la consigliera Rita Borioni, unica a votare no in cda, ha già preannunciato ricorso, i capigruppo parlamentari Delrio e Marcucci hanno chiesto ai presidenti di Camera e Senato di sconvocare la Vigilanza. Al pressing su Fico e Casellati si aggiunge oggi l'Usigrai: «Occorre evitare che la Rai finisca in un pantano di contenziosi legali che ne metterebbero a rischio l'operatività», è l'altolà del sindacato, che allega il parere legale dello studio Principato - con le «ragioni di illegittimità della riproposizione» di Foa - e il precedente del 2005, quando la Vigilanza «considerò all'unanimità decaduto dal cda il candidato a presidente che era stato bocciato dai commissari».
«Sulla Rai stiamo assistendo all'accordo Berlusconi-Di Maio. Immagino i tanti provvedimenti che seguiranno a questo, chiaramente illegittimo», ripete Marcucci. E Michele Anzaldi: «L'abuso che viene commesso con Foa rischia di gettare il servizio pubblico in un girone dantesco di ricorsi e controricorsi. Fico e Casellati come possono far finta di nulla?».
Al netto di possibili battaglie giuridiche, e dei pareri legali di segno opposto depositati in Vigilanza e chiesti dallo stesso vertice Rai, dopo un mese e mezzo di stallo tra giovedì e venerdì l'azienda dovrebbe avere un vertice pienamente operativo. Sul tavolo della riunione del consiglio, subito alcuni contratti e probabilmente anche l'indicazione di un interim per la TgR, che dal 30 settembre sarà ufficialmente vacante con l'uscita di Vincenzo Morgante (nuovo direttore di Tv2000) dall'azienda. Solo nelle sedute successive - a quanto si apprende - il vertice metterà mano al nodo nomine: una partita in cui peseranno le rivendicazioni della maggioranza giallo-verde, ma in cui l'ad Fabrizio Salini non intende rinunciare a scelte autonome, basate sui rapporti di stima e sulle competenze.
Nei rumors delle ultime ore, per il Tg1, accanto ai nomi di Gennaro Sangiuliano e di Alberto Matano, prende quota quello di Franco Di Mare.
Per il Tg2 - la cui redazione chiede «un impegno serio per il rilancio della testata» e «un direttore interno» - si parla di Luciano Ghelfi, ma avrebbe chance anche Giuseppe Carboni. Al Tg3 le indiscrezioni vanno dalla conferma di Luca Mazzà all'arrivo di Gianluca Foschi da La7, un mondo che Salini conosce bene. Quanto alle reti, per Rai1 si fa il nome di Marcello Ciannamea, per Rai2 di Maria Pia Ammirati, mentre a Rai3 potrebbe restare Stefano Coletta. Della stima dell'ad - che ha lavorato anche a Discovery e a Sky - godono anche Laura Carafoli e Antonella D'Errico, nonché un dirigente Rai di lungo corso come Carlo Freccero, per il quale si continua a parlare di un possibile ruolo di peso.
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