Rai, pronto il piano per tagliare reti e tg. Stretta sui talk show e più web

Rai, pronto il piano per tagliare reti e tg. Stretta sui talk show e più web
di Claudio Marincola
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Venerdì 7 Agosto 2015, 06:08 - Ultimo aggiornamento: 8 Agosto, 10:20

Meno canali, meno sedi regionali, talk show con più informazione, più reportage e documentari e meno salotti, cartoni, format e serie tv, fiction di qualità in grado di valorizzare i contenuti culturali del Bel Paese. Tutto qui? No. Renzi ha in mente un progetto più ambizioso, vuole una Rai che segni il passaggio dal declino alla ripresa. Che rilanci il made in Italy, che lo affianchi nella rottamazione e si offra come un modello culturale. Non solo notiziari più brevi, meno tg, più approfondimenti, grande attenzione all'innovazone e a tutto ciò che si muove sul web. Questi sono i requisiti essenziali. Renzi vuole altro. In tutti questi mesi si è convinto che il nuovo direttore generale Antonio Campo Dall'Orto sia l'uomo giusto al posto giusto, un maghetto alla Harry Potter. Tra i due c'è un lungo e consolidato rapporto. Si conoscono bene. Il primo ha già sviluppate le sue idee e le ha trasmesse al secondo contagiandolo. Nella strategia del pensiero renziano la Riforma Rai sarà il suo manifesto dei valori. Il messaggio socio-sublimanale agli italiani. Demoliti a colpi di clava gli uomini e i valori più usurati della sinistra il Rottamatore ha fatto il vuoto. Ma di vuoto si muore. Ecco allora al Senato la riforma Rai con precedenza assoluta. A costo di utilizzare, come poi è stato, la vecchia e bistrattata legge Gasparri.

IL PIANO

Campo Dall'Orto si insedierà al settimo piano di viale Mazzini già da lunedì prossimo.

Vedrà le carte e incontrerà i dirigenti, prima di tutti Luigi De Siervo e l'attuale direttore di Raiuno Guancarlo Leone. I due vice che dal prossimo 2 settembre lo affiancheranno. Il primo è un renziano della prima ora, l'uomo che realizzò la Leopolda della Rai e si occuperà della corporate e delle società controllate; il secondo conosce la macchina alla perfezione, se non altro per essere stato già due volte vice direttore generale, dal 2006 al 2009 e poi di nuovo, dopo una pausa fino al 2011. Di nomine si parlerà dopo. La precedenza andrà al piano di riorganizzazione. Nulla resterà compre prima. Il nuovo dg ha inviato a Renzi idee, progetti, ipotesi. Se non sarà una Bbc, la nuova Rai dovrà essere comunque un modello di ritrovata efficienza.

GLI ESUBERI

I 14 canali free verranno dimezzati o quasi; il taglio non risparmierà i 9 canali radiofonici. Ci sarà anche un intervento di razionalizzazione sulle 21 sedi regionali e un taglio dei ruoli apicali. Il personale in esubero verrà riconvertito sulle altre piattaforme web. Verrà completata la digitalizzazione dell'archivio che diventerà fruibile per le scuole e per le università, programmi in lingua inglese, un canale culturale “alto” per rilanciare il profilo internazionale dell'azienda. L'obiettivo è insomma cambiare pelle: trasformare l'azienda di broadcasting in una media company, ridefinire la mission in attesa del rinnovo della concessione che scadrà nella primavera del 2016. Un discorso a parte potrebbe riguardare la cessione di un'ulteriore quota delle Torri.

DECRETO SUL CANONE

Con l'approvazione della Riforma alla Camera il dg diventerà a tutti gli effetti un amministratore delegato. Una guida manageriale vera come quella di ogni grande player internazionale. L'ipotesi è che ciò accada ad ottobre. Nello stesso mese il governo potrebbe varare un decreto legge per modificare la riscossione del canone tv inserendolo nella bolletta elettrica o recuperarlo inserendolo nella legge di Stabilità. Il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli avrebbe voluto farlo già lo scorso anno ma incontrò ostacoli di vario tipo. Tornerà alla carica.

IL TOTONOMINE

La scelta per la presidenza di Monica Maggioni, un presidente operativo, avrà risvolti anche nel piano di riforma dell'informazione. La Maggioni era destinata ad assumere infatti la direzione della Newsroom 2 e ha condiviso gran parte delle scelte dell'ex dg Gubitosi. Al suo posto si candida ora il siciliano Vincenzo Morgante, attuale direttore della Tgr mentre per la Newsroom 1 il favorito, alla luce dei risultati, rimane il direttore del Tg1 Mario Orfeo seguito a ruota da Sarah Varetto, direttrice della all-news-Skynews24, Da settembre se ne riparlerà.