Caos Rai, la Vigilanza: «Niente nomine in cda»

Caos Rai, la Vigilanza: «Niente nomine in cda»
di Marco Conti
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Mercoledì 8 Agosto 2018, 09:13 - Ultimo aggiornamento: 9 Agosto, 13:07


ROMA Un cerino, divenuto oramai vera e propria torcia, torna nelle mani del Cda e del suo presidente-anziano Marcello Foa che oggi dovrà in qualche modo rispondere alla lettera inviata ieri dalla Commissione di Vigilanza. Una lunga e dettagliata missiva che Alberto Barachini, presidente della Vigilanza, accessoria con i pareri chiesti a professori e legali che esprimono considerazioni sulla operatività del cda e sulle conseguenze della bocciatura della nomina a presidente dello stesso Foa da parte della Vigilanza. I veti incrociati nella maggioranza, e il braccio di ferro in corso tra Lega e Forza Italia, non solo non permettono di dare all'azienda un presidente, ma rischiano ora di bloccare anche l'operatività dell'azienda. Barachini a nome della Vigilanza sottolinea «l'urgenza» e «sollecita l'adozione della nuova delibera di nomina del Presidente».

LA NOMINA
Nella lettera, inviata ai consiglieri di Viale Mazzini, all'azionista ministro dell'Economia, Giovanni Tria, e ai presidenti di Senato e Camera, Elisabetta Casellati e Roberto Fico, la Vigilanza ricorda che stante così le cose il Cda è tenuto ora «all'esclusivo compimento degli atti di ordinaria amministrazione, strettamente necessari per la funzionalità dell'Azienda, dei quali la Commissione chiede di essere tempestivamente e preventivamente informata» e sollecita l'adozione della nuova delibera di nomina del presidente» definendola «presupposto indispensabile per superare l'anomalia». Decisione - aggiunge Barachini - che la Commissione sarà pronta a valutare, per il parere prescritto, «anche durante» la pausa estiva». Due i punti salienti della missiva. Il primo sottolinea che la Vigilanza è in attesa di conoscere il nome del presidente che verrà scelto dal cda senza parlare di un nuovo nome. Come dire che non si esclude che possa essere rivotato Foa qualora si riesca a trovare un'intesa. Il secondo paletto riguarda gli atti che dovrà compiere il Cda e sui quali la Vigilanza rivendica una sorta di parere preventivo che scaturisce proprio dalla incompletezza del consiglio. Tra i consiglieri c'è molta fibrillazione ed incertezza. I pareri legali fioccano, ma i dubbi restano e il timore che si possa aprire un contenzioso legale sugli atti, spinge tutti, o quasi, alla prudenza. La Vigilanza esclude che il Cda possa procedere alle nomine di direttori di rete e testata, ma lascia uno spiraglio sugli atti di ordinaria amministrazione. Due sono all'attenzione del cda di oggi pomeriggio. Si tratta di discutere e deliberare sulla nuova stagione di Un posto al sole, che il 23 agosto deve iniziare le riprese in vista della messa in onda ad ottobre. Un accordo da 23 milioni che non può certo aspettare. Poi occorre dare il via libera agli highlights del calcio a a 90° minuto, che valgono 4 milioni a stagione. Ieri sera l'ad Salini ha scritto alla Vigilanza, premettendo che il primo punto in agenda è come doveroso «nomina del presidente e adempimenti relativi», ma sottolineando l'urgenza delle due delibere in moda mettersi al riparo da eventuali contestazioni.

IL VECCHIO
Su Foa anche i 5Stelle sono in fibrillazione. Un pressing su Salvini affinchè cambi cavallo e chiuda lo scontro che ogni giorno che passa dà il senso di quanto poco abbiano voglia i partiti di tenersi alla larga dalla Rai. Salvini non molla sul nome di Foa che per i deputati leghisti in Vigilanza, Massimiliano Capitanio e Paolo Tiramani, «rimane il professionista migliore per il ruolo di presidente». Altrettanto non fa FI, ma la vicenda non è più riassumibile in uno scontro interno al vecchio centrodestra ed è ormai divenuto elemento di forte tensione nella maggioranza. Al punto che lo stesso premier Giuseppe Conte ha deciso di tentare una mediazione per evitare che la maggioranza accumuli tensioni alla vigilia di un appuntamento molto importante come la manovra di bilancio.

Conte ieri era al Senato e dopo il via libera al decreto dignità ha incontrato i ministri del M5S, molti dei quali rivedrà oggi al vertice sulla manovra a palazzo Chigi dove non è escluso che non si torni a parlare della Rai. Anche se non è detto che alla riunione partecipi il vicepremier Salvini che sinora ha rifiutato sia l'idea di Di Maio di destinare Foa ad altro incarico, sia i nomi proposti da FI. Salvini continua ad essere convinto di riuscire a spuntare a Berlusconi il sì a Foa. Gli argomenti non mancano al vicepremier della Lega visto che il governo è a caccia di soldi e una tassa sulla pubblicità tv potrebbe risultare un argomento buono.

 

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