A San Macuto intanto è continuata la sfilata dei direttori. Ieri è stato il turno in audizione di Giancarlo Leone, direttore di Rai che si è espresso a favore del piano-Gubitosi, «non bisogna avere paura del cambiamento, i canali hanno una forte identità e non si è parlato di cancellare le testate» . E il relatore Pino Pisicchio, deputato del gruppo Misto, ha chiarito che la risoluzione finale della commissione sarà un documento di orientamento «pronto entro la fine dell’anno». Fico all’inizio era abbastanza critico. «Ma non ho mai detto - spiega - di essere contrario. Ho chiesto però di avere chiarimenti. L’informazione è il core business del servizio pubblico. Un approfondimento è molto importante, per questo abbiamo ascoltato i direttori delle testate giornalistiche e i direttori di Rete. Ci collegheremo in videconferenza, senza andare in Inghilterra (e senza spendere un euro), dalla sala del Mappamondo con la direttrice della BBC. Ultimeremo le audizioni il 17 dicembre e dall’8 gennaio faremo la plenaria e inizieremo le votazioni. Da presidente della Vigilanza io che conduco i lavori non accetterei in alcun modo una melina».
ATTO DI INDIRIZZO
Ci sono tempi da rispettare, il dg a un certo punto, prima di incontrare Fico, aveva lasciato intendere che il cda avrebbe potuto votare il piano “15 dicembre” prima di Natale. Un voto anche simbolico. «Gli unici tempi che vedo sono quelli della scadenza del mandato del direttore generale Gubitosi - riprende il presidente della Vigilanza - . Ci stiamo lavorando. La riforma deve aumentare il pluralismo culturale del Paese, dobbiamo capire come si può risparmiare, la riforma è importante e necessaria e la commissione può dare un grande contributo con un atto di indirizzo generale. Ed è quello che si farà, nel rispetto dei rapporti e in modo fermo ma collaborativo per chiudere nel tempo più breve possibile.
RISPARMI? POCHI
Fico all’inizio era perplesso. Disse che una riforma dell’informazione «scollegata da una riforma delle Reti» non lo convinceva. «Ma questo - spiega ora - non voleva dire essere contrario. Vorrei ricordare che oggi il sistema dell’informazione Rai ci costa 500 milioni di euro l’anno. Con il piano di accorpamento si potrà risparmiare il 20% circa. «Solo 100 milioni però mi sembrano pochi E che faremo con i giornalisti? Qualcuno andrà a casa?. È giusto dunque, sostiene Fico, che dinanzi a queste domande la Vigilanza, cioè il Parlamento si faccia carico e affronti tutte le criticità. Ma con Gubitosi c’è stato un chiarimento? «Abbiamo chiarito il rapporto di indipendenza tra commissione e Rai...». E i 5 microfoni di Brisbane? «Non ne abbiamo parlato, ma il tema dei 5 inviati Rai in Australia mi sta a cuore. Perchè tutti siamo contro quei 5 microfoni piazzati davanti a Renzi ma non basta dire “è uno scandalo”!. Bisogna anche capire come è potuto accadere. Le redazioni e gli uffici sono vicini; non si sono parlati? Era già successo altre volte?».
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