Rai, tre consiglieri: squilibrio per il sì. Maggioni: massimo rispetto pluralismo

Rai, tre consiglieri: squilibrio per il sì. Maggioni: massimo rispetto pluralismo
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Mercoledì 23 Novembre 2016, 13:50 - Ultimo aggiornamento: 19:33

I consiglieri di amministrazione della Rai di opposizione Giancarlo Mazzuca, Arturo Diaconale e Carlo Freccero lamentano una marcata disparità di trattamento a favore del sì al referendum sulla tv pubblica e hanno chiesto quindi alla presidente Monica Maggioni una riunione straordinaria del cda prima del voto del 4 dicembre per esaminare i temi della par condicio.

«Il tema dell'informazione dedicata al referendum costituzionale impone a nostro parere la convocazione urgente di un cda prima del 4 dicembre - scrivono Diaconale, Mazzuca e Freccero in una lettera indirizzata al presidente della Rai -. Si tratta di una richiesta legata al ruolo strategico di Rai nel campo dell'informazione in base alla legge sulla par condicio che coinvolge la responsabilità di tutto il cda».

«Mi pare doveroso ricordarvi che in azienda c'è un lavoro costante che mira al massimo rispetto del pluralismo e dell'equilibrio tra le differenti posizioni», replica in una lettera la presidente della Rai. «Questo lavoro - prosegue - è accompagnato da un puntuale monitoraggio del rispetto della par condicio, di quanto deciso dalla commissione di Vigilanza, e nell'osservanza puntuale delle disposizioni in materia, come testimoniano le recenti analisi effettuate da Agcom e Osservatorio di Pavia».

«Cari consiglieri - si legge nella lettera che l'agenzia Ansa ha potuto leggere - leggo con qualche stupore la vostra richiesta di convocazione, peraltro irritualmente anticipatami nei giorni scorsi a mezzo stampa. La data del prossimo cda è stata infatti decisa nella seduta del 9 u.s. in presenza di uno dei firmatari della vostra lettera (totalmente d'accordo con le scelte), e senza alcun rilievo da parte di chi, avendo già lasciato il Consiglio, è stato informato tempestivamente circa le prossime date di incontro. Da allora sono passate due settimane senza che alcuno manifestasse perplessità».

«Le ragioni del timing - prosegue la lettera - sono peraltro facilmente riconducibili a evidenti e dimostrabili questioni di calendario (una serie di altri impegni miei, del direttore generale e dei consiglieri) condivise nel corso del cda. Per quanto riguarda l'invocata necessità di discussione, mi pare doveroso ricordarvi che in azienda c'è un lavoro costante che mira al massimo rispetto del pluralismo e dell'equilibrio tra le differenti posizioni. Certa di trovarvi concordi - conclude Maggioni - nel ringraziare ancora una volta chi ogni giorno si impegna per il migliore risultato aziendale, vi confermo la convocazione del cda come da decisione del nostro u.s.».

Secondo i dati dell'Osservatorio di Pavia di monitoraggio della par condicio in vista del referendum, nei tre notiziari nazionali Rai (Tg1, Tg2, Tg3) è avanti il sì come tempo totale, mentre come tempo di parola è avanti il no. Nella settimana dal 14 al 20 novembre, per quanto riguarda il tempo di parola, il no è al 50,2%, il sì al 48,1%. Per quanto riguarda il tempo di notizia, il no è al 43,1%, il sì al 48,0%. Nel tempo totale, il no è al 44,5%, il sì al 48,0%. Nel periodo dal 28 settembre al 20 novembre, per quanto riguarda il tempo di parola, il no è al 48,9%, il sì al 47,3%. Per il tempo di notizia, il no è al 43,6%, il sì al 45,5%. Nel tempo totale, il no al 44,8% e il sì al 45,9%.

«Non ho firmato la lettera perché ritengo che si vada oltre i compiti del consiglio di amministrazione. Rispetto la posizione dei colleghi, ma la vigilanza sul rispetto dalla par condicio la fa Agcom. Inoltre, c'è una struttura Rai che lavora appositamente per garantire il rispetto delle regole e non c'è alcun dato che indica squilibri particolari». Così il consigliere Rai, Franco Siddi interviene nel dibattito sollevato dai tre consiglieri Rai che hanno lamentato uno squilibrio in favore del sì nei programmi della tv pubblica. «Se si vuole che il cda si schieri politicamente, partecipando allo scompiglio del dibattito pubblico, io non lo posso fare - prosegue -. Il calendario è stato concordato con tutti e non vedo l'esigenza di una chiamata straordinaria per un organo d'amministrazione».

«Bene hanno fatto i consiglieri Diaconale, Freccero e Mazzuca a chiedere al presidente Maggioni l'immediata convocazione del cda Rai per discutere di come il servizio pubblico sta trattando il tema del referendum costituzionale. I dati Agcom sono inequivocabili». Lo dichiara il senatore Maurizio Gasparri (FI). «Il tempo di parola nei telegiornali Rai e in tutti gli altri spazi informativi è clamorosamente sproporzionato in favore del Sì - prosegue la nota -. Senza parlare della presenza ossessiva, continua e sistematica di Renzi e del governo che hanno sostanzialmente occupato la Rai. Bene quindi che il cda si riunisca per porre rimedi immediati in difesa del pluralismo e della democrazia. Sono invece francamente sconcertato per il modo con il quale il presidente della commissione di Vigilanza sta trattando questa palese violazione delle norme che la commissione stessa ha varato in materia di par condicio. Fico avrebbe dovuto subito convocare la commissione e dare un segnale chiaro a direttori di rete e di testata. Questa latitanza è incredibile e sospetta. Fico sta di fatto aiutando il Sì, oltre che ricoprire in maniera inadeguata il suo ruolo». 

 

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