Rai, Campo Dall'Orto lascia. Un ticket Del Brocco-Maggioni per gestire le elezioni politiche

Rai, Campo Dall'Orto lascia. Un ticket Del Brocco-Maggioni per gestire le elezioni politiche
di Marco Castoro
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Sabato 27 Maggio 2017, 08:27 - Ultimo aggiornamento: 28 Maggio, 17:59

Si corre ma non si vola per trovare il sostituto di Campo Dall'Orto. A scandire i tempi giusti ci pensa la politica, come accade sempre quando si parla di Rai. I partiti sono già in fermento. Rosa dei papabili alla mano si cercano figure condivise. L'ultima parola spetterà al premier Gentiloni che sul prescelto indicato dal ministro Padoan non vorrà certo scontentare né Renzi né il centrodestra, tenuto soprattutto conto che il prossimo dg sarà colui che guiderà la tv pubblica in vista delle elezioni politiche. Una volta che il dg uscente avrà consegnato la lettera di dimissioni al presidente del cda e all'assemblea dei soci comincerà il countdown per trovare il nuovo capoazienda.

DISPONIBILITÀ
Campo Dall'Orto ha dato la disponibilità a continuare per alcuni giorni la collaborazione con il suo sostituto per il passaggio delle consegne e la stesura dei palinsesti. Poi ci sono anche gli altri due temi che scottano e rischiano di far incendiare il palazzo di Viale Mazzini: il tetto di 240mila per gli artisti e il nuovo piano dell'informazione. I due nodi che Campo Dall'Orto non è riuscito a sciogliere. Il presidente Maggioni e il cda sono pronti a lavorare affinché si veda la luce dal tunnel e la Rai esca da questa fase di impasse.

Nella rosa dei papabili, ancora lunga in queste ore ma che probabilmente già a metà della prossima settimana potrebbe riservare una decisione, ci sono più nomi che già fanno parte dell'azienda. Il nome indicato come favorito resta Paolo Del Brocco. Manager stimato per il suo operato a RaiCinema, sulla cui candidatura ci sarebbe la condivisione della maggioranza di governo e dell'opposizione. Del Brocco è un uomo di prodotto, che sa trattare con gli artisti, ma con poca dimestichezza con la politica, l'informazione e le loro tematiche. Con le elezioni alle porte qualcuno potrebbe obiettare su una scelta così tecnica. Per questo non si esclude un ticket con la Maggioni, che avrebbe mano libera - come avrebbe chiesto da tempo - sul versante news. Tra gli altri nomi che si fanno in queste ore, anche quelli di Nino Rizzo Nervo e Giovanni Minoli. Il primo, giura però chi gli ha parlato, sta benissimo a Palazzo Chigi e a fare il traghettatore a Viale Mazzini non ci pensa affatto. Il secondo invece tornerebbe alla tv di Stato di corsa. Tra l'altro vanta consensi e appoggi anche all'interno del centrodestra. Per competenza non si discute: in azienda più di una persona sarebbe contenta di riabbracciarlo.

In corsa c'è pure Claudio Cappon. Ci sono due aspetti molto importanti che potrebbero far pendere la bilancia dalla sua parte. In primis la sua esperienza: ha già svolto due mandati da dg e la sua figura calza perfettamente con il ruolo di commissario traghettatore. Il secondo aspetto non è affatto trascurabile: è pensionato e quindi non graverebbe sulle casse della Rai.

Tra gli interni circolano anche i nomi di Luciano Flussi, Nicola Claudio, Roberto Sergio. Un altro papabile in lista è Valerio Fiorespino, l'ex Rai che ha lasciato l'azienda proprio perché non condivideva le procedure adottate sulle assunzioni esterne. Tra gli esterni si fa anche il nome di Maurizio Beretta, giornalista e dirigente d'azienda che vanta ottime credenziali nel cv.