Rai, Campo Dall'Orto presenta le dimissioni: nuovo dg il 6 giugno

La Rai
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Giovedì 1 Giugno 2017, 15:16 - Ultimo aggiornamento: 2 Giugno, 15:23
Il cda Rai ha preso atto, con un voto unanime, della risoluzione consensuale del contratto del dg Antonio Campo Dall' Orto. La riunione - secondo quanto si apprende - si è svolta in un clima cordiale. Presidente e consiglieri hanno espresso stima per il lavoro svolto dal dg, che ha rinunciato alla buonuscita e resterà in azienda fino al 6 giugno. Il cda ha anche affrontato il tema del regolamento sul tetto ai compensi degli artisti, con più ipotesi allo studio. La discussione è stata aggiornata alla prossima riunione.

Il consiglio di amministrazione della Rai ha ascoltato l'informativa della presidente in merito alla decisione del direttore generale Antonio Campo Dall'Orto di lasciare l'incarico. Rai e il direttore generale - informa una nota di Viale Mazzini - hanno raggiunto un accordo per la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro. L'azienda procederà alla nomina di un nuovo direttore generale nel consiglio di amministrazione previsto per il prossimo 6 giugno.


Antonio Campo Dall'Orto - prosegue la nota - ha deciso di rinunciare a qualsiasi tipo di trattamento economico ulteriore oltre la data stabilita come ultimo giorno di lavoro. Il dg uscente ha assicurato che rimarrà a disposizione del suo successore per fornire ogni elemento utile a garantire una transizione la più fluida e fruttuosa possibile.

Monica Maggioni ringrazia Antonio Campo Dall'Orto per il lavoro fatto insieme nella volontà di perseguire l'obiettivo di un Servizio Pubblico forte e attrattivo. Anche i consiglieri ribadiscono il ringraziamento ad Antonio Campo Dall'Orto per il percorso comune. Successivamente, nel corso della seduta - si legge ancora - è stata affrontata la questione relativa all'articolo 9 della legge 198 approvata il 26 ottobre 2016, che introduce il limite massimo retributivo di 240 mila euro annui. È stata condivisa e deliberata una prima ipotesi di griglia applicativa che si tradurrà in una policy puntuale da definire nel prossimo cda.
Il consiglio ha infine ribadito il proprio supporto all'apertura di una fase negoziale per il rinnovo dei contratti di lavoro, peraltro già espressa dall'azienda alle parti, considerando la questione prioritaria per la prospettiva di innovazione e qualificazione del lavoro nell'ambito del servizio pubblico.



Il totonomi nel frattempo impazza. In pole rimane Paolo Del Brocco, "l'usato sicuro" attualmente a Rai Cinema e non particolarmente sgradito a Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. Sale la quotazione di Claudio Cappon, che è già sato dg Rai e perciò saprebbe come guidare la macchina fino al prossimo anno. Ma c'è un terzo possibile candidato, Nicola Claudio, direttore della segreteria del cda. Profilo molto tecnico e molto affidabile ma è lui stesso a non essere arciconvinto di salire al timone.

Intanto dal coté della commissione parlamentare di vigilanza è partito un attacco alla presidente Monica Maggioni. L'accusa è targata M5S  e riguarda delle trasferte legate all'ultimo volume scritto dalla giornalista. «L'attuale presidente della Rai  - scrive la deputata pentastellata Mirella Liuzzi - deve chiarire il prima possibile se i suoi viaggi per presentare il proprio libro sono stati pagati dal Servizio pubblico che dirige. Per questo abbiamo presentato un'interrogazione in commissione di Vigilanza Rai».
«Da approfondimenti giornalistici - afferma Liuzzi - emergerebbe che ci sono stati diversi viaggi dell'allora direttore di RaiNews per presentare i propri libri. Quei viaggi sono stati fatti a spese dell'azienda? È un interrogativo cui chiediamo una pronta risposta».


 
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