Quindici anni dalla morte di Craxi, la figlia su Fb fa il verso a «Je suis Charlie»

Je suis Craxi, la maglietta indossata dalla figlia di Bettino, Stefania
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Domenica 18 Gennaio 2015, 14:50 - Ultimo aggiornamento: 19 Gennaio, 15:47
Autorità tunisine, compagni di partito, familiari e rappresentanti della comunità italiana si preparano alle celebrazioni per il 15esimo anniversario della morte dell'ex presidente del Consiglio Bettino Craxi, avvenuta il 19 gennaio 2000.



Oggi la figlia Stefania ha postato sul proprio profilo Facebook una foto destinata a far discutere: "Je suis Craxi", con riferimento ai fatti di Parigi e alla strage nel giornale satirico Charlie Hebdo.



Le celebrazioni in Tunisia. Come ogni anno la tomba dell'ex leader socialista a Hammamet, in Tunisia, è meta di un "pellegrinaggio" dei suoi fedelissimi che rinnovano il ricordo di una delle personalità più discusse della storia politica italiana, in ''autoesilio'' o ''latitante'' (a seconda dei punti di vista) dal 1994 nel paese nordafricano, che allora era guidato dal suo amico ed ex presidente Zine El Abidine Ben Ali. Per uno scherzo del destino, lo stesso Ben Ali ha lasciato il suo paese nel 2011 in seguito alla "rivoluzione dei Gelsomini" che ha dato il via alla cosiddetta Primavera Araba e oggi si trova in esilio in Arabia Saudita.



Le celebrazioni partiranno con una visita alla capanna di Salloum, costruita da Craxi in riva al mare con l'aiuto dei pescatori del luogo e usata come rifugio per scrivere e meditare. In serata poi sarà proiettato il docufilm "Esilio". Gli eventi si concluderanno domenica mattina, con una commemorazione presso il cimitero cristiano di Hammamet, dove si trova la tomba dell'ex leader socialista, posizionata in direzione dell'Italia.



Amici e familiari renderanno ancora omaggio a Craxi, sulla cui lapide è stata scolpita una delle frasi simbolo dell'ex premier, che spiega meglio di ogni altra la sua scelta di lasciare l'Italia: ''La mia libertà equivale alla mia vita''.



Berlusconi: morte in esilio pagina vergognosa. La «morte in esilio» di Bettino Craxi «è tra le pagine più vergognose della nostra storia recente». Lo scrive Silvio Berlusconi in una lettera a Stefania Craxi nell'anniversario della morte del leader socialista. «Ricordare con una celebrazione il tuo papà a 15 anni dalla sua scomparsa è un'iniziativa meritoria, alla quale sarei stato felice di partecipare se la mia situazione, a te nota, non me lo avesse impedito. Il tuo papà - ricorda Berlusconi - è stato per me un amico leale e sincero al quale mi univa un affetto profondo. È stato un uomo più avanti del suo tempo. Le sue idee, la sua capacità di cogliere e di anticipare con lucidità i temi ancora oggi attuali della politica italiana lo rendono tuttora protagonista a pieno titolo delle vicende dei nostri giorni». «Basti pensare al tema delle riforme - prosegue - fu lui a cogliere, quando nessuno ne era consapevole, la necessità di riformare il nostro assetto istituzionale, per mettere il nostro Paese in condizione di essere governabile e di poter competere con le altre nazioni. Si è anche impegnato per dare vita ad una sinistra moderna, democratica, europea».



«Ora Bettino riposa in una terra che amava.
Una terra che, un questi anni turbolenti, ha dimostrato di saper scegliere la strada della democrazia, della tolleranza e della laicità dello Stato. Una strada che lui stesso avrebbe indicato e favorito, se fosse stato ancora presente. Speriamo che la scelta della Tunisia possa essere di esempio alle molte situazioni difficili e tormentate del mondo arabo», osserva il leader di FI.