LE ALTRE MISURE
La seconda misura che entrerà nel pacchetto previdenziale, è un tentativo di staffetta generazionale. Ai lavoratori che hanno compiuto 63 anni e 7 mesi di età, sarà data la possibilità di trasformare il rapporto di lavoro da tempo pieno in part time, con uno stipendio al 50%. Questo, però, senza nessun effetto sulla futura pensione, perché lo Stato verserà dei contributi figurativi che assicureranno che il futuro assegno previdenziale non venga decurtato. Si tratterà di un meccanismo volontario, quindi sia l'azienda che il lavoratore dovranno essere d'accordo sulla trasformazione del contratto. Questo, nelle intenzioni del governo, dovrebbe dare la possibilità alle imprese di aprire una porta all'assunzione di giovani. La terza misura del pacchetto previdenziale riguarda la settima salvaguardia degli esodati, le persone rimaste senza lavoro e senza pensione dopo la riforma Fornero, e che dovrebbe interessare 25 mila persone. Per le tre misure, nel loro insieme, nella manovra dovrebbero essere stanziati circa 2,5 miliardi di euro. Sempre sulle pensioni ci sarà una aiuto a quelle più basse. La «No tax area», la soglia entro la quale non si pagano imposte, sarà alzata dagli attuali 7.500 euro a 8.000 euro, in modo da unificarla con quella deilavoratori. Circa 30 euro al mese in più per le pensioni più basse.
Altro capitolo è quello della decontribuzione per i nuovi assunti. La misura prevista per quest'anno, ossia uno sgravio totale dei contributi fino a 8 mila euro, non potrà essere confermata. Del resto, come ha spiegato l'Inps, fino ad oggi questo incentivo ha già causato un ammanco nelle casse dell'Istituto di 1,4 miliardi di euro. Per il prossimo anno il governo avrebbe deciso di dimezzare non solo il valore massimo del contributo, da 8 mila a 4 mila euro, ma anche la soglia. Significa che non ci sarà l'azzeramento dell'aliquota a carico delle imprese (24%), ma un suo dimezzamento, o anche qualcosa in più.
C'è poi il pacchetto poveri. Un bonus per aiutare le famiglie con figli in difficoltà. Questa misura sarà finanziata il prossimo anno con 600 milioni di euro, che saliranno a un miliardo di euro a regime dal 2017. L'aiuto sarà limitato a quei nuclei familiari con un reddito Isee che, per il momento, sarebbe stato fissato a circa 7 mila euro.