Pd, il capogruppo Speranza si dimette: «Lascio, ma spero che l'errore venga risolto»

Pd, il capogruppo Speranza si dimette: «Lascio, ma spero che l'errore venga risolto»
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Mercoledì 15 Aprile 2015, 21:51 - Ultimo aggiornamento: 23:21
Il capogruppo del Pd Roberto Speranza ha annunciato le proprie dimissioni all'Assemblea del deputati Pd. Sulla riforma elettorale «c'è un profondo dissenso».

«Saro leale al mio gruppo e al mio partito ma voglio essere altrettanto leale alle mie convinzioni profonde», ha detto Speranza. «Non cambiare la legge elettorale - ha proseguito - è un errore molto grave che renderà molto più debole la sfida riformista che il pd ha lanciato al Paese». «C'è una contraddizione evidente - ha aggiunto - tra le mie idee e la funzione che svolgo e che sarei chiamato a svolgere nelle prossime ore. Per queste ragioni rimetto il mio mandato di presidente del gruppo a questa assemblea che mi ha eletto due anni fa».



«Non sono nelle condizioni di guidare questa barca perciò con serenità rimetto il mio mandato di presidente del gruppo e non smetto di sperare che questo errore che stiamo commettendo venga risolto». Così Roberto Speranza ha annunciato le sue dimissioni.









«Credo nel governo e credo nel Pd e nel gruppo - ha aggiunto - ma in questo momento è troppo ampia la differenza tra le scelte prese e quello che penso». «Quando siamo partiti c'era tutta la maggioranza e Forza Italia, oggi siamo solo noi. Per questo Renzi avrebbe dovuto ascoltare di più il partito». Lo afferma il capogruppo Pd Roberto Speranza all'assemblea dei deputati Pd sull'Italicum facendo riferimento alla rottura del Patto del Nazareno sulle riforme.



Gianni Cuperlo. «In questa sala è successo un fatto politico serio. Il capogruppo che per due anni ha guidato il gruppo si è dimesso. Ciò meriterebbe una riflessione comune. Mi rivolgo alla presidenza dell'assemblea, a Matteo Renzi, a Ettore Rosato. Per il rispetto che dobbiamo a questo gruppo e al capogruppo dovevamo chiederci se far finta di nulla e andare avanti o se ci voleva una pausa». Così Gianni Cuperlo all'assemblea dei deputati Pd facendo riferimento alle dimissioni presentate poco fa da Roberto Speranza.



Dopo la richiesta di Gianni Cuperlo - a quanto si apprende - l'assemblea dei deputati ha deciso di andare avanti nonostante le annunciate dimissioni da parte del capogruppo Roberto Speranza. Matteo Renzi, chiedendo che l'assemblea si esprimesse con un voto sul fatto di andare avanti o meno, ha proposto di andare avanti nei lavori e di affidare a un'altra assemblea la discussione sulle dimissioni di Speranza. E l'assemblea ha scelto di proseguire i lavori.



SE NE VANNO

«Molti esponenti della minoranza, come Civati, Bindi, D'Attorre, Cuperlo ed io abbiamo lasciato l'assemblea del gruppo dopo la forzatura che c'e stata nel non considerare il fatto politico delle dimissioni di Speranza». Lo riferisce al telefono Stefano Fassina.



«Non si può andare avanti così.
Ci vediamo in Aula. E personalmente ho già detto cosa farò». Così il deputato Pd Pippo Civati, lasciando l'assemblea alla Camera in dissenso dalla linea di Renzi. Civati ha anticipato che se la legge elettorale non cambia voterà contro.




«È una questione di stile: di fronte alle dimissioni del capogruppo si continua la discussione sul merito della legge, quando, oltretutto, si è premesso che non si può cambiare nulla». Così Rosi Bindi ha spiegato al telefono, il proprio abbandono dell'Assemblea del gruppo del PD. «Quando Renzi ha detto che doveva essere l'assemblea a decidere se continuare o meno - racconta Bindi - gli ho detto 'Fallo te un atto magnanimo, e permetti di discutere di queste dimissionì. Ma questa evidentemente non era giornata».



Non è un tema nè di disciplina di partito nè di voto di coscienza ma di responsabilità: se si sceglie di andare avanti così, io non ci sto. Lo ha detto, secondo quanto si apprende, Pier Luigi Bersani nel suo intervento in assemblea Pd. Bersani aveva già affermato di non essere disposto a votare l'Italicum senza modifiche.



«Non è questione di coscienza nè di disciplina ma di responsabilità di ogni singolo parlamentare. Non mi dite che non si trova la maggioranza al Senato: se si vuol fare, si può fare. Se non volete farlo, io non sono convinto». Lo ha detto Pier Luigi Bersani, parlando all'assemblea dei deputati Pd.
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