M5S, Pizzarotti ai vertici: «Revocate la sospensione e resto nel movimento»

M5S, Pizzarotti ai vertici: «Revocate la sospensione e resto nel movimento»
di Stefania Piras
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Lunedì 23 Maggio 2016, 17:11 - Ultimo aggiornamento: 24 Maggio, 19:51


«Dobbiamo rimanere uniti ma ora serve uno scatto di maturità». È il solito fiume in piena Federico Pizzarotti. Il sindaco di Parma, sospeso dal M5S per non aver comunicato ai vertici del suo partito di essere indagato per abuso d'ufficio, dopo aver inviato via mail le controdeduzioni allo staff di Milano, le ha rese pubbliche sul suo profilo social e con una conferenza stampa. In questi dieci giorni di sospensione il sindaco non ha avuto alcun contatto con il direttorio o con lo staff. Eppure ci tiene a rimanere dentro il Movimento. Nelle sei pagine della sua autodifesa, «controdeduzioni è un termine da inquisizione» dice con il consueto sorriso, si elencano tutti i motivi per cui è un errore espellerlo dal Movimento. Secondo Pizzarotti bisogna «garantire la possibilità per gli eletti ed attivisti di esprimere le proprie idee». Questa per lui è la «condizione per restare nel Movimento. Servono, dice, tavoli di discussione o meetup nazionali «come se ne facevano un tempo» per «discutere e stabilire regole interne chiare a tutti» ma anche «indirizzi programmatici e politici del Movimento». Perchè, aggiunge il sindaco «se ognuno di noi vale uno, chiunque ha il diritto di contribuire a far crescere il Movimento». Il tema è ancora una volta lo staff e chi decide all'interno del M5S. Significativo il distinguo che Pizzarotti fa rispetto alle dichiarazioni della candidata sindaco Virginia Raggi. L'avvocatessa romana aveva dichiarato che, se indagata, e se lo glielo chiedesse Grillo si dimetterebbe. Pizzarotti, a quattro anni di mandato amministrativo, specifica che quando si governa si deve rendere conto ai cittadini. Se sarà revocata la mia sospensione io sarò felicissimo di rimanere e far parte a pieno titolo del M5S" scrive il sindaco di Parma Federico Pizzarotti nelle 'controdeduzioni' inviate ai vertici del Movimento per evitare l'espulsione. Pizzarotti riconosce di essere stato "più volte critico verso certe scelte. Ma mai, mai, l'ho fatto per distruggere. Ciò che mi ha sempre mosso e la volontà di vedere crescere, migliorare, maturare il nostro Movimento". «Ciò su cui vi invito a riflettere - scrive il sindaco in un altro passaggio del documento, reso noto su Fb - è se una mia espulsione faccia il bene del M5S o di chi spera che il M5S si indebolisca. Non sono perfetto, come non lo è nessuno, ma in 4 anni di governo della città abbiamo raggiunto risultati che sono sotto gli occhi di tutti». Se si andrà avanti con l'espulsione però Pizzarotti è convinto di potersi difendere anche davanti a un tribunale perchè considera la sua sospensione «iniqua e illegittima, espressione di un evidente caso di abuso del diritto e gli assunti in esso contenuti del tutto privi di fondamento». Fonti vicine a direttorio stanno studiando il doc pubblicato da Pizzarotti e dicono che è scritto molto bene, ma la «decisione non arriva oggi, c'è tempo dieci giorni». 

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