E' overbooking alla cena da mille euro: tra gli invitati big di Feltrinelli, Unipol e Campari

E' overbooking alla cena da mille euro: tra gli invitati big di Feltrinelli, Unipol e Campari
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Venerdì 7 Novembre 2014, 05:48 - Ultimo aggiornamento: 08:30
dal nostro inviato

Renato Pezzini

MILANO - Ci sono quelli che votavano Pdl (molti). Ci sono quelli che arrivano in Jaguar.

Ci sono quelle che si presentano indossando la pelliccia (con questo caldo). Vanno tutti verso il pos, piazzato all'ingresso di questo grattacielo trendy chiamato Il Diamantone, infilano la carta di credito e possono godersi l'evento: hanno pagato mille euro per cenare con Matteo Renzi. Risotto, manzo all'amarone e mousse. Ognuno mette la sua fiche in favore del Pd, che ha bisogno di soldi, e vediamo se gli frutterà. L'iniziativa del tesoriere del partito, Francesco Bonifazi, é un successone a Milano. Arrivano in 600 tra imprenditori, manager e altra bella gente.



GALLINE

«Presidente, le hanno tirato le uova?», gli chiede un avvocato lombardo neo-finanziatore dem con calice di Soave 2013 in pugno, e Renzi: «Anche se mi tirano addosso una gallina, io non mi fermo». Ecco il presidente Telecom, Giuseppe Recchia, Luca Garavoglia di Campari, Pierluigi Stefanini (numero uno di Unipol), il finanziere Guido Roberto Vitale, Colaninno junior e via così. Ogni parlamentare deve portare a cena almeno cinque finanziatori, e il recordman ieri sera é stato il senatore torinese, Esposito: «Ne ho portati 60».



Roberto De Luca, numero di Live Nation (la maggiore macchina organizzatrice di eventi, dai concerti di U2 e Madonna a quelli di Vasco, di Tiziano Ferro, di Mengoni) racconta: «Mai votato Pd. Ma Renzi, anche in Europa, ha il piglio giusto». Il padrone di casa é Manfredi Catella, 46 anni, belloccio livornese, ad di Hines.



Maria Elena Boschi é la superstar. Qualcuno prova a chiederle un selfie. E lei si muove con naturalezza tra Alessandro Perron Cabus (ad di Sestrieres, impianti sciistici), Pietro Colucci di Kinexia (energie alternative), Valerio Saffirio (Google Glass, e gli chiedono: «Renzi ha già provato i suoi occhiali e dice che sono favolosi. Lo posso fare pure io?»), Flavio Paone di Dreamcos Cosmetics, il Lunelli (patron trentino dello spumante Ferrari) e altri così, piccoli e grandi protagonisti dell'Italia produttiva, arrivati in soccorso del Pd.



Non poteva mancare Farinetti, e Eataly ha curato il menù. «É l'ultima speranza per l'Italia», dice di Renzi il Bertola (proprietario di una società del settore logistica) e così pensano tutti qui dentro. Altri come loro, ma centro-sudisti, stasera cenano a Roma con Matteo, al Salone delle Fontane dell'Eur. Esempio: al tavolo di Raffaele Ranucci, uno dei più attivi nel reclutare sponsor, staranno seduti i Santarelli (che tra l'altro producono il vino Casale del Giglio), l'avvocato Masoni dello studio Ripa di Meana, l'investitore di fondi americani Philip Bernan, l'avvocato (della Fiat di Marchionne) Raffaele De Luca Tamajo, la moglie del senatore (a sua volta imprenditrice: Anna Maria Malato, della Salerno editore) e via così.



Occhio al tavolo romano-international di Michele Anzaldi: si va dal direttore generale della Lamborghini (Umberto Possini) al duo Verrecchia-Dosi che dirigono una delle maggiori società di bike sharing in Europa, dal chirurgo Sasha Thomas ad altri interessati aderenti a questa cena con il premier-segretario. Se la sinistra Pd ha snobbato l'iniziativa, uno dei senatori della maggioranza dem, Salvatore Margiotta, si é particolarmente impegnato per la cena romana, ed ecco il suo tavolo di stasera: lo compongono tra gli altri Edoardo Rossi di Gcf (armamenti ferroviari), Marcel Patrignani (amministratore per l'Italia della multinazionale francese Altran), Marco Lombardi di Proger (ingegneria), Gianpaolo Venturi (cooperative, settore costruzioni).



IL BIS STASERA ALL'EUR

Alla Leopolda non c'erano le insegne del Pd. Oggi a Roma ci saranno e ieri c'erano a Milano. Con tanto di giochi di luce che riproducono la bandiera del partito. Dal palchetto il premier fa il suo breve comizio: «Fatemi un pò di domande, possibilmente cattive». Una signora ingioiellata gli si rivolge così: «Le tue riforme sono giuste e belle. Ma non dobbiamo parlare solo di cose pratiche. Ci devi dare la speranza, trasmettere entusiasmo, coinvolgerci nella cosa grande che stiamo facendo tutti insieme».

Renzi racconta e si racconta e seduto ai tavoli - uno dei big è l'editore Carlo Feltrinelli - c'è un giovane imprenditore agro-alimentare Stefano Allegre, che ostenta un papillon e confida: «Non voto da dieci anni, ma forse adesso ci sto ripensando». Nella sala high-tech ci sono fasci di luce rossa che diventano il coloro dominante e valgono come un azzardo: «Ci vogliono spaventare?», esclama un ragiunat nella cena milanese: «Non ci riescono più!».