Ministeri, la Lega: a Roma vecchi e terùn
la testa pensante deve stare a casa nostra

Roberto Calderoli (foto Roberto Giglia - Ap)
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Domenica 3 Luglio 2011, 11:19 - Ultimo aggiornamento: 1 Agosto, 18:13
ROMA - Lega all'attacco su tutti i fronti, dai ministeri ai rifiuti. Ha aperto le danze Umberto Bossi, che ieri sera parlando alla festa della Lega di Romano di Lombardia, ha ribadito: La spazzatura di Napoli resta a Napoli. Ci volevano fregare ma io e Calderoli li abbiamo fermati, anche se il presidente della Repubblica ha firmato e ha detto che non è abbastanza, la sua è concorrenza sleale, perchè lui è napoletano».



Calderoli intanto affonda sul premier: «O la Lega porta risultati o se ne va e lascia Berlusconi ai suoi divertimenti», avverte il ministro per la Semplificazione, ricordando al presidente del Consiglio gli schiaffì di amministrative e referendum.



Calderoli è tornato a parlare di ministeri al Nord: «I ministeri - ha sottolineato il ministro a Mondovì - significano posti di lavoro e risorse, ma non solo di bistecca si tratta. Il problema è la testa, e la testa pensante è bene che stia a casa nostra nel Nord. A Roma dopo due mesi un ministro non decide più niente, decide tutto l'apparato burocratico romano, che è sempre lo stesso: sono tutti vecchi, romani, e terùn. La testa pensante è bene che stia a casa nostra. Ci sono tante belle teste nel Nord e, senza dire una eresia anche nel Sud, che possono dare qualcosa di meglio dei romani». Calderoli ha ricordato l'affermazione di Bossi di voler al più presto trasferire alcuni ministeri a Monza e ha ironizzato sulla presenza a Roma del ministero del Lavoro. «Che ci sta a fare a Roma il ministero del Lavoro? Ha molto più senso metterlo a Torino oppure a Cuneo».



«Vi garantisco che entro la fine dell'anno io faccio ballare la destra e la sinistra sul filo tutti i giorni. Perchè diversamente non ho più il coraggio di andare in giro a testa alta fra la mia gente - ha detto ancora Calderoli - Ho imparato che in politica l'unica cosa che funziona tra persone per bene è il ricatto. Io adesso sono il capo del bordello e non mi frega più nessuno. Ne sono orgoglioso, i napoletani sono arrivati a chiedermi se avevo qualche parente napoletano. E come se mi avessero dato la laurea, voleva dire che avevo capito tutto. Tutto quello che può fare la Lega sono contento di poterlo fare. Fino a ieri si erano sempre fregati gli altri tutta la torta, adesso fettina a fettina sono riuscito a prenderne un po' anche per noi».
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