Migranti, Renzi: «Nessuna invasione, Italia punto di riferimento internazionale, ma siamo stanchi dei minuti di silenzio di Bruxelles»

Migranti, Renzi: «Nessuna invasione, Italia punto di riferimento internazionale, ma siamo stanchi dei minuti di silenzio di Bruxelles»
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Domenica 13 Settembre 2015, 13:25 - Ultimo aggiornamento: 15:09

«Che l'Italia sia oggi un punto di riferimento a livello internazionale emerge chiaro nelle delicate questioni legate all'immigrazione. A casa nostra qualcuno ha raccontato per mesi che l'immigrazione era un problema tutto locale, figlio della cattiva gestione politica di un Governo o di una prefettura. Si è fatto credere che l'Italia fosse invasa e il mondo invece stesse bene. Finchè la realtà si è presa una bella rivincita».

Lo scrive Renzi nella sua newsletter «Enews». «Il numero delle donne e degli uomini che raggiungono le nostre coste è più o meno lo stesso, identico, dello scorso anno.

Non c'è invasione, dunque. Si può discutere e riflettere insieme su come gestire al meglio la complicata partita organizzativa, dall'accoglienza all'asilo ai rimpatri. Ma non c'è nessuna invasione con buona pace dei professionisti dei toni apocalittici che affollano i nostri talk show, non solo dal lato dei politici», aggiunge il premier.

STANCHI DEI MINUTI DI SILENZIO

«Quello che sta accadendo in altri paesi europei dimostra che siamo davanti a un problema serio, che durerà anni e che l'intera comunità europea deve affrontare. Ci siamo stancati dei minuti di silenzio di Bruxelles quando affonda un barcone o muoiono tanti bambini sulle spiagge, nelle stive, dentro i camion. Non basta commuoversi, è tempo di muoversi. Con una politica di asilo comune, con accoglienza e rimpatri gestiti dall'Europa e non dai singoli Stati, con una politica di cooperazione internazionale più incisiva, con un'azione mirata contro i trafficanti di uomini, gli schiavisti del ventunesimo secolo». «Proponiamo queste cose dal Consiglio straordinario di aprile», ricorda il premier. «Non dovremo fare la fatica di cambiare idea al prossimo consiglio europeo. Perchè abbiamo sempre sostenuto che sul tema dell'Immigrazione l'Europa si gioca la faccia. E che occorre una risposta unita. Adesso che il clima sembra cambiato, adesso che autorevoli leader hanno preso posizioni che finalmente possiamo condividere, adesso che l'Italia ha tracciato la linea, non ci accontentiamo di aver avuto ragione in passato. Vogliamo risolvere il problema, non ci basta dire di aver avuto ragione».

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