Per questa ragione, pur senza deporre l’arma del veto sulle conclusioni del Consiglio europeo e sui 3 miliardi che costituiscono la seconda tranche di aiuti alla Turchia che dal 2015 ha sbarrato la rotta balcanica dei migranti in nome e per conto della Germania, Conte sta trattando con i partner. In primis sul riconoscimento del principio della “responsabilità condivisa” nei salvataggi in mare degli immigrati.
Principio che permetterebbe di superare di fatto i vincoli del regolamento di Dublino, in quanto porterebbe all’apertura di tutti i porti europei oppure all’impegno di redistribuire immediatamente i profughi salvati in mare e portati nei porti italiani o maltesi.
Non a livello europeo, viste le resistenze di Austria, Danimarca, Polonia, Slovacchia, Ungheria, Repubblica Ceca, Paesi Baltici. Ma in base a un accordo tra “volenterosi”: una sorta di cooperazione rafforzata (come lo sono l’euro e Schengen) per la redistribuzione dei migranti. In cambio di queste aperture, Conte sarebbe disposto a riprendere in Italia i migranti che sono stati registrati da noi, ma sono poi fuggiti nei Paesi del Nord Europa: i famosi movimenti secondari che rischiano di innescare la caduta della Merkel a Berlino per mano del leader della Csm bavarese Seehofer.
Ebbene, a Matteo Salvini - che di Seehofer è amico - però questo approccio non piace. Il vicepremier fa sapere di essere «in perfetta sintonia» con Conte. Ma al tempo stesso dice no alla redistribuzione, no a risolvere il problema dei movimenti secondari, rivendica la chiusura di tutti i porti. E soprattutto rifiuta qualsiasi scambio per «presunti aiuti economici, flessibilità o altro».
Del resto a Salvini non interessa nulla di avere piu risorse per attuare il reddito di cittadinanza caro ai 5stelle. Infine, tanto per gradire, Salvini continua a martellare Macron. Anche oggi il leader leghista ha messo a verbale, rinnovando l’attacco sferrato ieri: «Ma voi avete mai visto qualcuno che accarezza il Papa???». È la domanda che il ministro dell'Interno e leader della Lega rilancia postando su Twitter la foto del presidente francese che, al termine dell'udienza di martedì in Vaticano, protende le mani verso Papa Francesco, accarezzandolo sul viso.
E ieri sul tema aveva detto: «Macron fa il matto perché è al minimo della sua popolarità nel suo paese.
Siamo di fronte a uno che accarezza il Papa, è la prima volta che vedo qualcuno che accarezza il Pontefice».
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