Migranti, Conte scrive alla Ue: cambiare la missione Sophia

Migranti, Conte scrive alla Ue: cambiare la missione Sophia
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Giovedì 12 Luglio 2018, 20:10
Un cambio di mandato per la missione europea Sophia, perché i migranti non possono arrivare tutti in Italia. È quello che il premier Giuseppe Conte chiede alla Ue nero su bianco, annunciando una lettera che invierà nei prossimi giorni ai vertici delle istituzioni.

«L'immigrazione è un tema sensibile. Guardate in Italia: Giuseppe ha vinto le elezioni perché ha fatto una politica forte» su questo, sono stati i "complimenti" pubblici che gli ha rivolto Donald Trump alla conferenza stampa finale del vertice Nato. E pazienza se le cose non sono andate proprio così. Quel che conta è l'ennesimo segnale di simpatia lanciato dal capo della Casa Bianca. D'altra parte proprio a Washington, dove Conte andrà a fine mese, l'Italia guarda per un contributo alla stabilizzazione della Libia. Perché - spiega il premier a Bruxelles punzecchiando Parigi - quello di riportare la Libia alla normalità non è un processo «che può riguardare solo l'Italia, ma nemmeno soltanto Macron».

E a questo scopo Roma sta organizzando per l'autunno una conferenza «anche per dar seguito» a quella voluta dall'Eliseo, ma aperta a tutti i Paesi che possano dare una mano al processo per tornare, con gradualità, ad elezioni democratiche. Quindi nell'ottica libica «gli Usa sono benvenuti ad entrare nel cosiddetto club dei volenterosi». Del quale però, come sottolinea Conte, devono «far parte, prima di tutto, i 28 partner dell'Unione» che hanno sottoscritto le conclusioni del vertice europeo di fine giugno.

Proprio per «incalzare» a rispettare gli impegni presi al summit dai leader Ue sui migranti, Conte annuncia che metterà a punto una lettera per i presidenti di Commissione e Consiglio europeo Jean Claude Juncker e Donald Tusk perché dai principi fissati sulla carta - «principi assolutamente innovativi, anche se qualcuno ha tentato di sminuirne la portata» - si passi alle azioni. Del documento, in cui si chiederà di cambiare il mandato della missione Sophia - lanciata nel 2015 e le cui regole di ingaggio prevedono che tutti i migranti soccorsi dalle navi europee, 44.900 in tutto fino ad oggi, vengano sbarcati in Italia -, Conte ha parlato nel suo faccia a faccia di ieri con Angela Merkel.

Un incontro, spiega, da cui è emersa «un'ottima apertura», come peraltro conferma l'accordo dei ministri dell'Interno tedesco Horst Seehofer, austriaco Herbert Kickl e Matteo Salvini oggi a Innsbruck. Con Macron invece nessuna bilaterale. «C'è stata una battuta quando Trump mi ha fatto i complimenti per la politica sull'immigrazione. Ho detto che Macron non ci aiuta. Ma siamo al livello di battute», puntualizza Conte. Col presidente francese non c'è alcuna «acrimonia, nessuna particolare conflittualità», assicura. «C'è semplicemente una chiara posizione da parte dell'Italia. Possiamo scherzare, il rapporto è ottimo, però sulle questioni specifiche in tema di immigrazione la nostra posizione è molto risoluta. La difenderemo in tutte le sedi».

Quanto ai dissidi interni al governo, poi, Conte getta acqua sul fuoco. «Fin dal mio insediamento ho messo subito a lavorare un tavolo interministeriale sull'immigrazione - spiega -.
Fino ad ora abbiamo fatto almeno 4-5 incontri, con i ministri che giudico competenti», quelli dell'Interno, Difesa, Esteri e Infrastrutture. Quindi, avverte: «Le posizioni ufficiali che porto in Europa nascono da questa condivisione, ed ecco perché non litighiamo», al di là di quanto scrivono i giornali.
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