Renzi: «Lotta all'evasione a livelli record ma senza vessare gli italiani, più soldi alla Sanità»

Renzi: «Lotta all'evasione a livelli record ma senza vessare gli italiani, più soldi alla Sanità»
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Lunedì 17 Ottobre 2016, 11:28
«La lotta all'evasione ha raggiunto nel 2015 il record di tutti i tempi con quasi 15 miliardi recuperati: ma lo facciamo senza il modello punitivo del passato che puntava su un sistema vessatorio. Per noi il cittadino va coinvolto prima non stangato subito. Dopo i Gufi, insomma, facciamo i conti anche con i Vampiri». Lo scrive Matteo Renzi nella enews.
«Abbiamo fatto il decreto sul terremoto e personalmente sono tornato ad Amatrice, Accumoli, Arquata. Per il momento - a differenza di altre vicende del passato - non ci sono polemiche e stiamo lavorando tutti insieme, bene, per queste terre. Per l'Italia - aggiunge - Avevamo garantito che non li avremmo abbandonati una volta spente le luci delle telecamere: niente più che il nostro dovere. Lo stiamo facendo tutti insieme, con gli italiani che in queste vicende mostrano il loro volto migliore. Anche se non ne parla più nessuno, noi siamo sempre lì, con il cuore e con la concretezza. E grazie a tutti quelli che ci stanno lavorando duro».
«Abbiamo fatto la legge di stabilità. Ci sono molte buone notizie e chi si lamenta dei tanti bonus forse lo fa perché rimpiange la stagione dei malus. La stagione in cui le finanziarie servivano a prendere soldi agli italiani, anziché a restituirli».
«Mi sembra una buona notizia l'aumento di due miliardi dei fondi per la sanità.
Che scritta così sembra una cosa burocratica. Ma vuol dire più soldi per i farmaci oncologici innovativi, cioè più anni di vita per i malati di alcuni tumori. Più soldi per epatiteC o per i vaccini. E anche più medici e infermieri giovani». «Ma grazie al lavoro di Consip stiamo abbattendo le spese, riducendole ai costi standard e dunque aumentano gli spazi per i servizi».


«È sempre lo stesso approccio. Tu fai una legge di stabilità e anziché dibattere nel merito si chiedono: ma chissà cosa c'è dietro. Tu fai una riforma costituzionale e anziché dibattere nel merito si chiedono: ma chissà cosa c'è dietro. Noi invece ci domandiamo che cosa c'è davanti, il merito del quesito, il futuro dell'Italia e degli italiani». «Chi si domanda sempre cosa c'è dietro ai complotti. Chi si domanda cosa c'è davanti ai cittadini. La differenza tra fare polemica e fare politica, in fin dei conti, è tutta lì».
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