All'Unione europea serve, «un sistema che porti a maggiore stabilità, a integrazioni a cerchi concentrici, differenziate e aperte, sintesi, e non mortificazione, delle tante identità che rappresentano la ricchezza del nostro continente». Così Sergio Mattarella parlando agli studenti dell'università di Tiblisi. «I giovani e la cultura rivestono, in questo contesto, un ruolo cruciale. Sono i ragazzi dell'Erasmus a rappresentare la speranza di un'Europa »2.0«, senza confini né mentali né materiali».
«Nonostante le difficoltà» va perseguito con determinazione «il grande disegno che ha reso l'Unione un successo unico nella storia, polo di attrazione imperniato sui principi della democrazia liberale; spazio di pace e prosperità», ha continuato Mattarella. «La Ue mantiene il fascino - ha aggiunto - di un progetto unico per slancio ideale e per concretezza, per chi voglia un sistema basato su regole condivise, che conducano alla convivenza, all'impegno comune e non alla contrapposizione».
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