I primi malumori sullo statuto si sono fatti sentire in Senato. Lì l'assemblea è cominciata prima. E al centro del dibattito interno c'è un paletto alla presentazione di leggi, che sarebbe stato concepito con l'obiettivo di limitare la proliferazione di proposte di legge, e di ridurre quindi il rischio di veder presentate pdl inutili o dal contenuto potenzialmente imbarazzante per il M5S che in passato ha generato tensioni e polemiche.
M5S, malumori sullo statuto dei gruppi: slitta il voto

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Martedì 27 Marzo 2018, 16:38
«Lo statuto? Non lo votiamo oggi, va analizzato bene». Così un deputato del M5S al secondo mandato che conferma i malumori o quantomeno i dubbi sul nuovo statuto di cui si doterà il gruppo parlamentare M5S. Nelle assemblee di oggi pomeriggio dunque all'ordine del giorno non c'è il voto sullo statuto bensì quello sul direttivo, già ratificato in Senato, che vede come capogruppo Giulia Grillo, e sulle candidature all'Ufficio di presidenza. La riunione è presieduta dal capo politico Luigi Di Maio. Qui verranno rese note le candidature spontanee per i ruoli di vicepresidenti, questori e segretario.
Lo statuto secondo alcuni potrebbe essere discusso in serata dove emergerà anche la rosa dei candidati vicepresidenti alla Camera più votati in assemblea da presentare in vista della votazione dell'Aula di giovedì.
I primi malumori sullo statuto si sono fatti sentire in Senato. Lì l'assemblea è cominciata prima. E al centro del dibattito interno c'è un paletto alla presentazione di leggi, che sarebbe stato concepito con l'obiettivo di limitare la proliferazione di proposte di legge, e di ridurre quindi il rischio di veder presentate pdl inutili o dal contenuto potenzialmente imbarazzante per il M5S che in passato ha generato tensioni e polemiche.
I primi malumori sullo statuto si sono fatti sentire in Senato. Lì l'assemblea è cominciata prima. E al centro del dibattito interno c'è un paletto alla presentazione di leggi, che sarebbe stato concepito con l'obiettivo di limitare la proliferazione di proposte di legge, e di ridurre quindi il rischio di veder presentate pdl inutili o dal contenuto potenzialmente imbarazzante per il M5S che in passato ha generato tensioni e polemiche.
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