M5S, scoppia il "Watergate": Grillo smentisce l'accesso di Casaleggio al server

M5S, scoppia il "Watergate": Grillo smentisce l'accesso di Casaleggio al server
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Domenica 6 Marzo 2016, 00:47 - Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 16:18
«Watergate», «Spy Story», «Grande Fratello»: dopo la notizia pubblicata da «Il Foglio» di un possibile controllo delle email dei parlamentari M5S da parte della «Casaleggio&Associati» il Pd parte all'attacco. Coniando anche hashtag del tipo: #CasaleggioTiVede e #M5SpyStory. Seguito dalla Lega che con Gianluca Pini paragona addirittura i vertici del Movimento pentastellato al predicatore statunitense Jim Jones che portò i suoi oltre 900 adepti della setta «Il Tempio del Popolo» al più grande suicidio di massa della storia. E da FI che parla di «fatto inaudito». Anche la presidente della Camera Laura Boldrini interviene e avverte che se la notizia si dimostrerà vera verranno presi tutti i provvedimenti del caso perchè l'eventuale spionaggio nella posta elettronica dei parlamentari sarebbe «gravissimo» e «lesivo» dei loro diritti di eletti dal popolo. Dal Movimento 5 Stelle, prima interviene l'ex capogruppo al Senato Gianluca Castaldi che punta il dito contro un «partito che ruba sistematicamente ai cittadini e che si permette di commentare notizie palesemente false senza prima fare alcuna verifica».

Poi, interviene direttamente sul blog di Grillo una nota ufficiale a chiarire che la «Casaleggio&Associati» «non ha mai avuto accesso al server» dei parlamentari «come già dichiarato» in precedenza. Quindi si spiega che per le intrusioni registrate sulle email anche a inizio legislatura e denunciate dai vari esponenti dei 5 Stelle «si si sta ancora aspettando che vengano identificati e incriminati i colpevoli da due anni». «E viene il sospetto - si aggiunge nella nota in cui si annunciano querele e si tirano in ballo i vertici di Montecitorio - che, essendo forza di opposizione, il Governo e la Presidenza della Camera non stiano dedicando sufficienti risorse per identificare i colpevoli di atti così gravi all'interno del Parlamento stesso». Il Pd però non incassa e affida la replica al vicepresidente dei senatori Dem Claudio Martini che «bolla» come «sinceramente sorprendenti le spiegazioni che il M5S sta inventando in merito a quanto accade ai suoi deputati». «Invece di minacciare querele contro la stampa, e di buttarla in caciara mettendo in mezzo il Pd - osserva - forse i capi (Di Maio dove è ?) del movimento dovrebbero dirci che cosa è successo» perchè si tratterebbe di «un fatto inquietante per la democrazia».

Il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini, commentando l'indiscrezione del giornale, aveva detto che «la »Spectre« al confronto sembra un'associazione di dilettanti».
Mentre la vicecapogruppo alla Camera, Alessia Morani, era ricorsa al termine «watergate grillina». «Casaleggio si è fatta la sua KGB» era stata la riflessione del renziano Andrea Marcucci. Ed era intervenuta anche l'europarlamentare FI Lara Comi definendo la vicenda come un «quadro davvero desolante». Quasi tutti i senatori Dem avevano affidato a twitter la propria indignazione chiedendo persino un'indagine da parte della magistratura e degli organi parlamentari. Proprio come il responsabile Sicurezza Dem Emanuele Fiano. «Valuteremo in breve tempo se vi siano i presupposti per attivare le competenze di organi della Camera» è la risposta della Boldrini. La «verità», sintetizza il blog di Grillo, è che «la paura sale per le amministrative e il fango è pronto per essere tirato contro il MoVimento 5 Stelle».
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