M5S, tensione tra vecchi e nuovi candidati. E arrivano le regole per le interviste

Lite sui servizi segreti
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Venerdì 5 Gennaio 2018, 15:08
Botte da orbi, a distanza, tra vecchi e nuovi candidati pentastellati. Si parla di servizi segreti, c'è chi vuole smantellarli come l'aspirante parlamentare Montanari e chi come il deputato uscente memebro del Copasir Angelo Tofalo che a leggere questa proposta è letteralmente saltato sulla sedia.

Marco Montanari, consulente della Farnesina, infatti in una intervista al sito reggionelweb.it ha detto che i servizi segreti interni' (l'FBI negli USA, l'MI5 in Gran Bretagna, lo Shin Bet in Israele, l'AISI in Italia e via dicendo) dovrebbero essere smantellati, e le loro competenze (ma non il loro personale) riassegnate per intero alle forze di polizia. Perché il loro modus operandi non è compatibile «con una società democratica» perché «un servizio segreto interno diventa sempre, presto o tardi, una sorta di polizia segreta, e questo è un tratto tipico delle società non democratiche».  Montanari dice anche che ci sarebbe l'ombra dei servizi dei Paesi occidentali dietro l'Isis e quindi per sconfiggere il terrorismo è necessario che «tutti i servizi segreti che l'hanno appoggiato, e l'appoggiano, cessino immediatamente di farlo».

Gli risponde su Facebook Angelo Tofalo: «Leggo che alcuni in queste ore si stanno cimentando nella costruzione di teorie un pò surreali che riguardano il complesso settore dei servizi informativi italiani e mondiali. Vorrei ricordare a tutti coloro che stanno proponendo la propria candidatura nelle fila del MoVimento 5 Stelle che diventare portavoce vuol dire perseguire degli scopi comuni, gli stessi che sono stati costruiti in rete in questi anni con i nostri iscritti e coadiuvati dall'esperienza di specialisti di altissimo profilo del settore sicurezza».

«Questi atteggiamenti - ammonisce Tofalo - potrebbero minare la credibilità ed il duro lavoro che noi portavoce abbiamo portato avanti in questi anni. I servizi segreti italiani sono il cuore pulsante della nostra democrazia e uno strumento indispensabile per chi vuole garantire stabilità al proprio Paese».

L'ufficio stampa del M5S, depositario della linea comunicativa e all'occorrenza di tutte le sfumature da dare al programma ha emanato un regolamento apposito per i candidati che li obbliga a non dire nulla senza prima concordare con loro i contenuti. Pubblichiamo qui di seguito le regole inviate ai candidati.

1) I candidati potranno partecipare a trasmissioni televisive e/o radiofoniche locali secondo un calendario condiviso con gli altri candidati ed autorizzato dallo Staff Comunicazione nominato dal Capo Politico.
Altresì non potranno partecipare a trasmissioni nazionali se non espressamente convocati dallo Staff Comunicazione nominato dal Capo Politico. 2) I candidati potranno rilasciare interviste e/o dichiarazioni ai giornali NAZIONALI e locali solo ed esclusivamente dopo essere stati autorizzati dallo Staff Comunicazione nominato dal Capo Politico. 3) I candidati possono partecipare ad incontri pubblici e “graticole” esclusivamente organizzate in coordinamento con lo Staff Comunicazione nominato dal Capo Politico. 4) I candidati e i gruppi locali potranno far stampare il materiale generale della campagna elettorale predisposto a livello nazionale. La stampa di materiale personale (es. santini) sarà invece effettuata in layout uguali per tutti, come predisposto dallo Staff Comunicazione nominato dal Capo Politico. 5) I candidati potranno far uso dei propri spazi personali di comunicazione online (profilo Facebook, Twitter ed altri social, proprio sito/blog, proprio canale Youtube); 6) Verrà ritenuto lesivo dei principi del MoVimento 5 Stelle qualunque endorsment fatto da portavoce eletti a qualsiasi livello, da pagine ufficiali del MoVimento 5 Stelle o dai meet up locali. 7) Sugli spazi pubblicitari riservati al MoVimento 5 Stelle per la campagna elettorale, verranno apposti i manifesti il cui format sarà deciso dallo Staff Comunicazione nominato dal Capo Politico. 8) I candidati non possono organizzare o far organizzare cene elettorali o altre forme promozionali tese alla singola autopromozione. 9) I candidati devono garantire, durante la campagna elettorale, la loro costante presenza alle riunioni del gruppo, del gruppo provinciale, agli eventi politici, di propaganda del gruppo e ai momenti di formazione previsti.
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