Così è arrivata la parziale rettifica. «La mia personale posizione sui migranti. Siamo stati emigranti, ed anche io tra loro. Ma non è più tollerabile accogliere tutti e da soli, alimentando le finalità poco nobili dei trafficanti di essere umani e dei governi e politici miopi, che fanno affari sulla pelle dei disperati», scrive.
E poi ribadisce il concetto del tweet: «Occorre poi bandire Ong, alcune con navi pirata, che si appostano ai confini libici fungendo da taxi dei disperati, tanto l’unico ‘porto sicuro’, sono solo quelli italiani.
Se altre Ong volessero continuare nei loro ‘soccorsi umanitari’ devono essere obbligate a portare i migranti nei Paesi che hanno loro rilasciato la licenza per navigare, contraddistinta dalla ‘bandiera’. Chi come me, ha fatto l’emigrante (con tanto di permesso di soggiorno), per pagarsi gli studi, nei paesi dove era vietato, in alcuni locali pubblici, l’ingresso: “ai cani ed agli italiani”, guadagnandosi la vita nei cantieri ed in tanti altri mestieri col sudor della fronte, non può essere ‘razzista’. Solo superando egoismi e presunte egemonie (la Francia di Macron, ha chiuso le frontiere con l’Italia persino ai minori respinti a Ventimiglia, violando Schengen nel silenzio tombale e con la complicità europea) si potrebbe riuscire a salvare ciò che resta dell’Unione europea. Tutto il resto è fango».
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