Di Maio ritira l'impeachment e riapre: «In Parlamento la maggioranza c'è». Salvini: «Al Governo ci andiamo»

Di Maio ritira l'impeachment e riapre: «In Parlamento la maggioranza c'è». Salvini: «Al Governo ci andiamo»
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Martedì 29 Maggio 2018, 20:25 - Ultimo aggiornamento: 30 Maggio, 07:09

Torna l'ipotesi governo M5S-Lega. I due schieramenti sarebbero al lavoro per riproporre lo schema del «governo del cambiamento» e ci sarebbe stato un nuovo incontro tra il capo politico grillino Luigi Di Maio e il leader leghista Matteo Salvini, quest'ultimo accompagnato dal vice Giancarlo Giorgetti. A quanto apprende l'Adnkronos da fonti parlamentari M5S, si starebbe lavorando alla riproposizione dello schema (già sottoposto al Quirinale) che vede Giuseppe Conte nelle vesti di premier di un governo politico sostenuto da M5S e Lega, ma, ovviamente, questa volta senza Paolo Savona all'Economia. Al momento si tratterebbe di una speranza coltivata in casa 5 Stelle. Tutto è nelle mani del Presidente Sergio Mattarella, al quale Di Maio oggi ha teso la mano annunciando di voler accantonare la strada dell'impeachment.

«Spero nel voto prima possibile» ma siamo consapevoli che «la situazione è difficile» e «siamo disponibili a collaborare con il presidente della Repubblica per risolvere la crisi», ha detto Di Maio, arrivando a Napoli, prima di salire sul palco per un comizio. Anche se, ha ribadito, 
«Non c'è stato un solo gruppo parlamentare che ha detto che lo sostiene, perché tutti sanno che se fanno partire un altro governo tecnico non prendono zero ma meno dieci, meno venti».

Di Maio ha quindi riaperto l'ipotesi di un governo politico M5S-Lega. «Noi siamo pronti a rivedere la nostra posizione, se abbiamo sbagliato qualcosa lo diciamo. Ma ora si rispetti la volontà del popolo per noi, l'Italia, la vogliamo salvare. In Parlamento una maggioranza c'è -ha aggiunto- fate partire quel governo oppure ridiamo la parola agli italiani. Basta mezzucci con governi tecnici o di transizione».

Di Maio è tornato anche sull'ipotesi di impeachment: «Prendo atto che Salvini non lo vuole fare e ne risponderà lui come cuor di leone ma purtroppo non è più sul tavolo perchè Salvini non lo vuole fare e ci vuole la maggioranza» ha detto, mentre la folla scandiva il coro "Voto, voto". 

«Voglio dire che questa crisi di certo non l'abbiamo generata noi - ha aggiunto il leader M5S-  E voglio dire anche che se i mercati hanno paura che l'Italia esca dall'euro è perchè qualcuno ha fatto girare questa balla che questo governo voleva uscire dall'euro ma la nostra volontà non è mai stata quella. Hanno usato la cosa dell'euro - ha ribadito - per impaurire le persone». 


La Lega
Matteo Salvini non sembra voler tranquillizzare il suo «socio» di contratto tant'è che mantiene aperti entrambi i forni, quello con i 5 Stelle e quello con il centrodestra. Nel corso della segreteria federale, riunitasi oggi ai gruppi di Montecitorio, ha lasciato intendere che starà alla finestra anche per valutare che direzione intende prendere Fi. Dice di aver notato «qualcuno che nelle ultime settimane ha parlato più di Germania, spread e vincoli Ue invece che del futuro degli italiani» e non si sbottona: «Vedremo...». Non proprio una dichiarazione di fedeltà alla coalizione. La verità, ancora una volta, è che il segretario del Carroccio intende aspettare i risultati delle amministrative per decidere che fare. Anche se qualcuno nella Lega confessa: «stiamo pensando seriamente di rompere la coalizione...». Salvini ha però chiesto ai presidenti di Camera e Senato di insediare le Commissioni e ribadito che è necessario «smontare un pezzo di legge Fornero, approvare la legittima difesa e tagliare i vitalizi e alcune tasse. L'unica cosa che non permetterò è che, in attesa di capire cosa fa Cottarelli e dove va Mattarella, gli italiani abbiano un Parlamento che non lavora».

Salvini, in un comizio a Siena, ha spiegato: «Se voi non mollate io non mollo e noi al governo del Paese ci andiamo. Dovremo aspettare un mese, tre, ma ci andremo. Viene prima il benessere degli italiani prima delle regole europee. Non vedo l'ora di rispettare le regole europee se permettono di far crescere l'Italia - ha aggiunto -altrimenti vado in Europa a riscrivere le regole europee».

«Abbiamo lavorato tre settimane a un contratto di governo e una squadra di ministri, siamo andati al Quirinale e ci hanno detto no, non va bene perché il nome di un economista preoccupa i mercati e qualche capitale europea. Il suo difetto è che in passato osò dire qualcosa di critico sull'euro e l'Europa, perché mette al centro l'interesse degli italiani rispetto alle regole europee». 



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L'appello di Fratelli d'Italia
Su Facebook anche Giorgia Meloni fa sapere che Fdi sarebbe pronta ad appoggiare il governo M5S-Lega o un governo di centrodestra. «La maggioranza era pronta a fare un governo e aveva stipulato un contratto di governo. Noi siamo stati critici però arrivati a questo punto siamo anche disponibili a rafforzare quella maggioranza con FdI, perché crediamo che bisogna fare tutto quello che c'è da fare in questo momento per tirare fuori l'Italia dalla situazione di caos nella quale rischia di gettarsi. Presidente, ci rifletta perché non avremo molto altro tempo», scrive, pubblicando un appello a Mattarella. 

«L'Italia è sotto attacco e l'Italia non può permettersi in questo momento né un governo che vada in Aula prendendo forse 20 voti per farci ridere dietro dal mondo; né di tornare a votare il 29 luglio o il 5 agosto con l'attacco finanziario della speculazione in atto - dice in un video - Allora un gesto di responsabilità deve arrivare da tutti, soprattutto da chi si considera un patriota. Noi abbiamo da chiederle: provi a fare l'unica cosa che non ha fatto sinora, dare un incarico a chi era arrivato primo alle elezioni, al centrodestra, per formare un governo e verificare se in Aula - anche grazie magari all'astensione di altri partiti con la stessa responsabilità - c'è la possibilità di formare un governo, di calmare la situazione internazionale e di occuparci dei problemi degli italiani», afferma. 

Gli Stati Uniti
«Certamente è qualcosa che stiamo guardando.
Stiamo tenendo d'occhio molto da vicino» la situazione: così la portavoce della Casa Bianca, Sarah Sanders, ha risposto ai giornalisti a bordo dell'Air Force One sulla situazione politica italiana. Lo rende noto il pool di reporter al seguito del presidente. Niente da annunciare invece dopo la domanda se Trump sostenga la permanenza dell'Italia nell'eurozona.

 

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