Legittima difesa, Ferri: legge da adeguare, più tutela alle vittime

Legittima difesa, Ferri: legge da adeguare, più tutela alle vittime
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Lunedì 10 Aprile 2017, 14:53 - Ultimo aggiornamento: 17:32
«Il tema della legittima difesa è particolarmente delicato e complesso e richiede una riflessione ampia e razionale per garantire alla magistratura una normativa efficacemente applicabile al fatto concreto». Lo sottolinea il sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Ferri, parlando di legittima difesa, tornato di stretta attualità sulla scia dei recenti fatti di cronaca.

Alla Camera in commissione Giustizia sta per riprendere l'esame del testo che riforma la legge del 2006, testo che ha visto in più occasioni, nel corso della sua lunga gestazione, frizioni tra Pd e Ap: oggi scade il termine per presentare gli emendamenti. L'obiettivo è trovare un equilibrio in un quadro che vede una diminuzione dell'8,6% dei delitti, ma un crescente allarme sociale. Per questo si punta ad «ampliare la tutela dal versante soggettivo della vittima - spiega Ferri - senza sconvolgere l'impianto attuale della norma, ma tenendo conto del soggetto che incolpevolmente è stato posto dall'aggressore in uno stato di alterata percezione della realtà e abbia difeso il proprio domicilio». In sostanza, sottolinea Ferri, «non è necessario stravolgere i presupposti dell'istituto per adeguarlo alle nuove esigenze, ma bisogna intervenire per tutelare la vittima» di un furto o di una rapina in casa o nel proprio negozio che «si trovi in uno stato di turbamento, concitazione, paura o panico, uno stato che le impedisca di reagire nel rispetto dei limiti imposti dalla legge».

«Il Governo e il Parlamento - ricorda il sottosegretario - hanno già raccolto la sfida della sicurezza con una serie di interventi che hanno portato importanti risultati. I furti totali sono calati del 7%, quelli in casa dell'8,3%, le rapine del 10%, mentre i borseggi del 3,6%. Non vogliamo fermarci qua perché siamo consapevoli che la sicurezza dei cittadini rappresenti un fattore essenziale per la quotidianità e contribuisca a garantire vivibilità e tranquillità nelle nostre città e periferie».

«Vogliamo agire su più settori: non solo la legittima difesa - afferma Ferri - ma anche, e sopratutto, una politica di contrasto, di deterrenza e di prevenzione dei furti nelle abitazioni e delle rapine. Nella riforma del processo penale che stiamo portando avanti in Parlamento, il Governo ha presentato un maxi emendamento, approvato in prima lettura al Senato e prossimo all'approvazione definitiva della Camera dei Deputati, per agire sui reati contro il patrimonio di maggiore allarme sociale, finalizzato ad aumentare i minimi edittali delle pene ed assicurare una più congrua e certa risposta sanzionatoria».

«Grazie a questo intervento - spiega il sottosegretario - aumenteranno, infatti, le pene minime per il furto in casa da tre a sei anni (prima era da uno a sei), per il furto aggravato da due a sei anni (prima da uno a sei), per la rapina da quattro a dieci anni (prima da tre a dieci) e per la rapina aggravata da cinque a venti anni (prima da quattro e sei mesi a venti anni). La priorità è quella di garantire sicurezza ai cittadini e il rispetto della legalità. Un sistema normativo efficace ed applicabile al caso concreto rappresenta la migliore risposta alla giustizia fai da te, perché garantisce al cittadino la forte presenza dello Stato ed un alto grado di tutela e protezione per la propria persona e per i propri diritti.»
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