«Come se solo e soltanto di legge elettorale ci si debba occupare, ma non delle condizioni di straordinario bisogno in cui versano tanti elettori, elettori che poi, poiché schiavi appunto del bisogno e non "liberi", facilmente potrebbero finire con l'accettare proposte di voto vischioso e clientelare in vista di un reddito, di una sistemazione, di un lavoro, per quanto illusori, precari, miseri. E che magari queste proposte vengano dalla criminalità organizzata o dalla politica clientelare, a me non sembra esserci straordinaria differenza, dato che compito di una politica sana in un paese democratico sia conquistare spazi di libertà dove prima c'era la schiavitù del bisogno». In questo pensiero si leggono in controluce tutte le critiche mosse alla legge contrattata in commissione Affari Costituzionali dai colleghi di Morra, ovvero Danilo Toninelli e Andrea Cecconi. E quindi il voto disgiunto, la combinazione oscura secondo gli ortodossi di collegi e listino, le quote di genere.
E poi Morra lancia un messaggio interno: pubblica un vecchio video di Beppe Grillo che dal palco di piazza San Giovanni a Roma, grida contro i politici chiusi nel proprio teatrino, «scollegati dalla realtà». Un messaggio chiaro che più movimentista non si può.
La pacificazione interna, se ci sarà, sarà a Genova, per il grande evento di chiusura della campagna elettorale a sostegno del candidato sindaco Luca Pirondini.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout