Legge elettorale, la proposta Renzi: liste bloccate, premio a chi supera il 35% e doppio turno

Matteo Renzi
di Diodato Pirone
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Lunedì 20 Gennaio 2014, 07:56 - Ultimo aggiornamento: 15:39
Colpo di scena sulla nuova legge elettorale: questa mattina si saputo che sar previsto anche il doppio turno di coalizione. In pratica se nessuna coalizione supererà il 35 o 36% dei voti al primo turno (come è successo alle elezioni del 2013) si andrà ad un secondo turno fra le due coalizioni più votate. La novità è importantissima non solo sul piano tecnico ma soprattutto su quello politico. Sarebbe infatti la prima volta che il centro destra, sia nella versione alfaniana che in quella berlusconiana, accetta questo tipo di elezione finora relegata ai Comuni con oltre 15.000 abitanti dove peraltro ha funzionato benissimo. Se il testo rispetterà le indiscrezioni dovrebbero scemare anche le obiezioni della minoranza cuperliana del Pd all'intesa Renzi-Berlusconi. Va da sé che chi dovesse avere più voti al secondo turno prenderebbe il 55% dei deputati esattamente come accadrebbe alla coalizione che superasse il 35 o 36% dei voti al primo turno.



Che cosa si dovrebbe trovare un elettore sulla scheda delle proSsime elezioni politiche?Probabilmente solo i simboli dei partiti, oppure i simboli affiancati da brevi liste di nomi, al massimo cinque. Questo per fare in modo che l’elettore sappia che votando quel partito contribuisce ad eleggere il primo e (al massimo tranne casi rari) il secondo candidato della lista. Niente preferenze, dunque, e niente collegi uninominali come quelli in vigore fino al 2005. Ma piccole liste bloccate sul modello del sistema elettorale spagnolo (e del Porcellum).



Ma la somiglianza con le legge elettorale iberica finisce qui. In Spagna, infatti, i seggi vengono divisi sulla base dei risultati delle singole cicoscrizioni e questo favorisce i grandi partiti (se gli eletti di ogni circoscrizione sono cinque, i seggi scattano quando i voti superano il 20% con sbarramento di fatto mai inferiore all’8%). La nuova legge invece dovrebbe prevedere una ripartizione nazionale dei voti che consentirebbe l’elezione di deputati di piccoli partiti che superino le soglie di sbarramento nazionali.



LE TAGLIOLE

Soglie che sarebbero due, forse tre. La prima è del 5% e varrebbe per tutti i partiti, compresi quelli che in coalizione. La seconda sarebbe dell’8% e varrebbe per le coalizioni. La terza - se confermata - sarebbe del 10% e varrebbe per le liste che si presentano da sole. Per consentire la determinazione di liste brevi l’Italia sarà divisa in un centinaio di piccole circoscrizioni elettorali contro le attuali 27 interprovinciali. Probabilmente si arriverà ad avere 110-120 circoscrizioni elettorali.



IL PREMIO

L’altra caratteristica determinante di questa legge proporzionale è il premio di maggioranza (come il Porcellum) che scatterebbe se la coalizione supera il 35% dei voti. La soglia è necessaria perché la Consulta ha giudicato incostituzionale la sua assenza (e d’altra parte a febbraio 2013 il centro-sinistra si è visto assegnare il 55% dei deputati pur avendo solo il 29,5% dei voti). C’è da definire, poi, un passaggio tecnicamente delicato: che fare per il Senato. L’accordo Renzi-Berlusconi prevede la trasformazione del Senato nella Camera delle Autonomie ma fino a quando non sarà abolito - ammesso che si riesca a farlo - bisognerà prevedere regole elettorali anche per Palazzo Madama.
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