Legge elettorale, intesa Pd-FI sulla soglia del 37% per il premio. Renzi: mai più ricatti dei piccoli partiti

Legge elettorale, intesa Pd-FI sulla soglia del 37% per il premio. Renzi: mai più ricatti dei piccoli partiti
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Mercoledì 29 Gennaio 2014, 14:24 - Ultimo aggiornamento: 30 Gennaio, 10:20

Accordo sulla legge elettorale. Via libera al 37% per il premio di maggioranza, alla delega al governo sui collegi e alla norma "salva-Lega". Scenderebbe invece dal 5 al 4,5%, la soglia di sbarramento per i partiti che si presentano in coalizione. Sarebbe questo - secondo quando viene riferito - uno dei punti dell'accordo tra Fi e Pd sulla riforma della legge elettorale. Dovrebbe essere poi stato fissato a 45 giorni il limite per la delega al governo per ridisegnare i collegi.

«Bene così.

Adesso sotto con il Senato, le Province e il Titolo V. E soprattutto con il Jobs act. Dai che questa è la volta buona». Lo scrive su twitter il segretario del Pd Matteo Renzi, che oggi ha avuto nuovi contatti con Silvio Berlusconi per definire i dettagli dell'intesa.

«Mai più larghe intese grazie al ballottaggio, mai più potere di ricatto dei piccoli partiti, mai più inciuci alle spalle degli elettori, mai più mega circoscrizioni. Con l'intesa sulla legge elettorale, nonostante i professionisti della critica, il passo avanti è enorme», ha poi scritto su Facebook Renzi. «Dopo anni di melina - afferma Renzi commentando l'intesa sulla legge elettorale - in qualche settimana si passa dalle parole ai fatti. Ma non fermiamoci qui. Adesso possiamo passare al superamento del Senato e delle Province, all'eliminazione dei rimborsi ai consiglieri regionali e alla semplificazione delle competenze. Ma soprattutto al Jobs Act, il piano per il lavoro. Stiamo semplicemente mantenendo gli impegni presi con le primarie dell'8 dicembre. Senza paura, a viso aperto».

«L'accordo esce migliorato da quello presentato nella direzione ed è il migliore nelle condizioni date». Così il capogruppo Pd in commissione Emanuele Fiano lasciando il vertice al partito, commenta l'intesa sulla legge elettorale aggiungendo che «non si chiude la porta ai partiti minori e si rappresentano le forze territoriali».

«Siamo contrari ad una riforma elettorale che ha come unico scopo quello di limitare la rappresentanza di milioni di cittadini il cui voto non troverebbe nessuna corrispondenza in Parlamento». Lo afferma Ciccio Ferrara, di Sel annunciando che il partito di Vendola è pronto a «dare battaglia contro questa legge Forzaitalicum». «La sua vocazione maggioritaria di veltroniana memoria dimostra un'idea proprietaria della politica - prosegue l'esponente di Sel - e il disprezzo dei partiti più grandi nei confronti delle minoranze. È una legge antidemocratica che non risolve i nodi di incostituzionalità del Porcellum e aumenta ancora di più la distanza tra i cittadini e la politica, e si dimentica - colpevolmente - del gigantesco tema della democrazia italiana rappresentato dal conflitto di interessi. Sel - conclude Ferrara - è pronta a dare battaglia in commissione e in Aula contro questa legge elettorale ForzaItalicum.