Italicum, Renzi apre ma non ci sono maggioranze per cambiare la legge

Renzi
di Marco Conti
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Giovedì 30 Giugno 2016, 13:51 - Ultimo aggiornamento: 18:17
La grande mobilitazione per sostenere il referendum costituzionale non si vede ancora. Nel frattempo è ripreso, dopo il disorientamento per il risultato del referendum inglese, il pressing per cambiare l'Italicum specie nella parte che prevede il premio al partito e non alla coalizione. Anche ieri, rispondendo via web, il presidente del Consiglio ha difeso la legge elettorale e il principio del ballottaggio a suo giudizio necessario visto che ormai in tutti i paesi, Italia compresa, le forze politiche maggiori non sono più due ma tre se non quattro.

La spinta punta a spostare il premio sulla coalizione, ma le differenze non mancano da parte degli stessi oppositori dell'Italicum e l' accordo per una proposta alternativa non c'è. Molto pragmaticamente Renzi punta al risultato sia sulla riforma costituzionale sia sulla legge elettorale e la sua resistenza a rimettere mano all'Italicum risiede proprio nella difficoltà a trovare in Parlamento i voti per dotare il Paese di una legge che assicuri stabilità e governabilità. Le riforme costituzionali, come la legge elettorale, sono guardate con attenzione anche dai mercati che temono un'Italia instabile. 

Discutere va bene, quindi, e lo si farà a settembre anche grazie alla mozione di Sinistra Italiana e l'invito fatta da Fedele Confalonieri a Silvio Berlusconi a riprendere il dialogo sulle riforme riapre i giochi anche nel centrodestra. Resta da vedere cosa farà il M5S che continua a giocare su più tavoli. Ai Cinquestelle piace l'Italicum perché prevede il premio al partito e tra i suoi elettori molti sono pronti a votare il referendum costituzionale perché "taglia la casta", riduce il numero dei parlamentari e gli stipendi dei consiglieri regionali.
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