Legge elettorale, la nuova mappatura dei collegi allarma i partiti a trazione meridionale

Legge elettorale, la nuova mappatura dei collegi allarma i partiti a trazione meridionale
di Alberto Gentili
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Giovedì 23 Novembre 2017, 10:16 - Ultimo aggiornamento: 15:17
Ci sono un paio di perché dietro il rinvio del decreto legge con la nuova mappa dei collegi elettorali. Il primo è la mancanza di un allegato (quello con il numero di abitanti) alla proposta fatta recapitare a palazzo Chigi dalla commissione tecnica presieduta dal presidente dell’Istat Giorgio Alleva. Ed è la ragione cui si è ufficialmente aggrappato il governo per non approvare ieri il provvedimento. Il secondo perché del rinvio è il merito della proposta. In base all’ultimo censimento, infatti, la distribuzione della popolazione sul territorio italiana è cambiata.

Come punto di partenza per la sua analisi, la Commissione Alleva ha preso la fotografia del Paese nel 1993, quando entrò in vigore la legge elettorale chiamata Mattarellum (dal nome di Sergio Mattarella, padre della riforma), da cui il Rosatellum eredita lo schema a collegi utilizzato da quella legge per il Senato. Ebbene, com’è naturale, in 24 anni il quadro è cambiato. Da qui ad esempio la sottrazione di 2 collegi alla Sicilia e l’aggiunta di 2 in più alla Lombardia. E da qui l’allarme dei partiti a trazione meridionale, come Alternativa popolare di Angelino Alfano, ma anche Forza Italia. Tant’è che sotto traccia sono cominciate alcune trattative.

Il governo, per evitare di finire tritato in uno scontro già innescato dai Cinquestelle, ha però deciso di non toccare l’impianto della proposta di Alleva. Eventuali modifiche saranno decise dalle commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato entro 15 giorni dal varo del decreto. 
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