«La Fiom non ha pregiudizi, noi giudichiamo i governi per quello che fanno e non per quello che dicono e oggi quello che sta facendo il governo non è utile e non è giusto», continua. Per Landini, «Renzi dovrebbe avere l'umiltà di riconoscere che oggi non ha il consenso tra i giovani e le persone che cercano un lavoro. Se vuole cambiare questo paese in modo giusto lo deve fare con noi e non contro di noi», aggiunge.
«Il premier ha detto che il mestiere degli altri è solo scioperare e che lui invece crea lavoro.
Ho pensato che nella storia del mondo c'era stata una persona, Gesù Cristo, che aveva fatto miracoli camminando sull'acqua e moltiplicando pani e pesci, ma nemmeno lui era riuscito a creare lavoro. Mi sono chiesto se siamo di fronte ad un delirio di onnipotenza o ad una persona che non è in grado di affrontare i problemi di questo paese».
Il corteo. «Renzi e Marchionne alle catene. Operai in Paradiso»: è la scritta che campeggia sulle maglie indossate da esponenti del comitato lotta 'Cassaintegrati e licenziati dello stabilimento Fiat Pomiglianò, fra i manifestanti a Napoli presenti al corteo organizzato dalla Fiom contro il Jobs act.
Per raggiungere la manifestazione hanno noleggiato una super limousine esponendo sulle fiancate dei cartelloni. In testa al corteo napoletano - 20mila persone secondo fonte Fiom-Cgil - il segretario generale Maurizio Landini: «Renzi non decida lui dalla sera alla mattina. Da solo risponde solo ai poteri forti».
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