Landini lancia "Coalizione sociale": politica è di tutti. Scontro con Pd

Maurizio Landini
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Sabato 14 Marzo 2015, 11:59 - Ultimo aggiornamento: 15 Marzo, 15:06
La Fiom di Maurizio Landini apre ufficialmente il cantiere della "coalizione sociale", il tentativo di accorpare movimenti, reti e mondo dell'associazionismo per quella «domanda di giustizia sociale ora inascolta e senza rappresentanza». Ed è subito scontro con il Pd.



Il lancio di Coalizione sociale è arrivato oggi, al termine di mesi di incontri e dibattiti, accompagnati da critiche e polemiche, nel corso di un'assemblea convocata a Roma, nell'ex palazzo dell'Flm, che vuole essere insieme un momento di riflessione e un atto fondativo, «per dibattere in modo libero e aperto», come si legge nell'invito girato dallo stesso leader Fiom.



Un'assemblea che prepara anche la manifestazione del 28 marzo a Roma contro il Jobs Act e la partecipazione del sindacato a quella organizzata da Libera a Bologna, il 21 marzo, contro le mafie.




Una coalizione sociale che nasce, spiega ancora Landini, da una certezza, «che la politica non è proprietà privata» e da due assunti, «la fine del lavoro» e quello secondo cui «la società non esiste, esistono solo gli individui e il potere che li governa» con cui è stato creato «lo spettro fi un futuro già presente con cui siamo chiamati a fare i conti in tutta Europa» e che sta scatenando «una guerra tra poveri».



Per questo, scrive ancora Landini, «serve superare le divisioni, il frazionamento, le solitudini collettive e individuali e coalizzarsi insieme». È questo, «lo spirito innovativo» su cui si fonderà la nuova coalizione sociale, «indipendente e autonoma», puntualizza ancora, per la quale, sabato, potrà già essere possibile «individuare punti di programma condivisi» per una «visione nuova del lavoro, della cittadinanza, del welfare e della società».




Una coalizione sociale per difendere «i diritti di cittadinanza a partire da quello del lavoro, non solo quello salariato, ma in tutte le forme», specifica Landini, sottolineando che di fronte al processo di «fortissima svalorizzazione» del lavoro serve anche «un rinnovamento del sindacato».



«Noi facciamo il nostro mestiere di movimento sindacale e sociale. Agiremo contrattualmente nei luoghi di lavoro per chiedere che tutti abbiano gli stessi diritti, per aprire una battaglia sugli appalti, per riconquistare i contratti ma cambiare le leggi vuol dire fare proposte per costruire un consenso e, se necessario, arrivare anche a forme di referendum abrogativi».



È importante che l'iniziativa non sia solo nazionale ma che «si lavori nei territori», spiega Landini, sottolineando come «il nostro ragionamento è pienamente dentro la discussione che la stessa Cgil sta facendo, laddove si parla di costruire un nuovo Statuto dei diritti di tutte le forme di lavoro e laddove è aperta una discussione che riguarda sia l'azione contrattuale da mettere in campo sia gli strumenti legislativi per cancellare leggi che sono sbagliate».
Parlando dei prossimi appuntamenti della nuova coalizione, al di là della manifestazione del 28 marzo a Roma, Landini spiega poi che una delegazione della Fiom sarà alla manifestazione di Francoforte del 18 marzo, in occasione dell'inaugurazione della nuova sede dell'Eurotower e parteciperà alla manifestazione del 21 marzo a Bologna di Libera.




Lo scontro con il Pd La soluzione alla richiesta di una maggiore presenza di sinistra nella politica italiana «non può essere una sinistra antagonista che nasce dalle urla televisive di Landini, ma avere più sinistra nel Pd e più sinistra nella nostra azione di governo», attacca Roberto Speranza, capogruppo del Pd alla Camera, nella sua relazione introduttiva all'incontro di Area riformista a Bologna.



La situazione fuori dal Pd, ha detto Speranza, è fatta dal «M5S con l'impossibilità di scongelare la spinta al cambiamento, Salvini che dice cose inaccettabili come il fatto che l'antifascismo sia roba da libri di storia, mentre è un valore fondante della nostra costituzione e da Berlusconi, la cui assoluzione non può far dimenticare il giudizio politico. Queste sono le forze con cui dobbiamo confrontarci, la riflessione sul futuro del Pd non può che partire da questa inquietante situazione».



«Non capisco bene in che cosa consista la proposta di Landini - è intervenuto anche il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini - però ciò che mi sembra abbastanza evidente è che si conferma che l'opposizione di questi mesi era più politica che sindacale».



«Sono abituato a discutere di merito più che di decibel sono attento a quello che si dice - è la replica del leader Fiom -. Inviterei ad avere rispetto delle proposte che si fanno senza dimenticare che il partito di maggioranza, non tutti al suo interno, ha votato la cancellazione dello statuto dei lavoratori».
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