La proposta per la 'nuovà Pac prevede un taglio del 5% dei fondi a prezzi correnti, del 12% in termini reali (con l'inflazione). Un taglio dovuto alla necessità per la Commissione di trovare soldi per fronteggiare la Brexit e l'emergenza migranti, ma che ha già provocato la levata di scudi di un gruppo di stati europei. Un memorandum contro i tagli è stato firmato da Francia, Spagna, Finlandia, Portogallo, Grecia e Irlanda. Resta da vedere se domani lo firmerà anche l'Italia. «L'agricoltura italiana è sotto tiro, lo sono i coltivatori e le loro produzioni, è il momento di contrattaccare - ha detto sabato a Torino il ministro Centinaio -. Il mio nemico numero 1 sarà l'italian sounding. E tutelerò l'agricoltura italiana anche contro un'Unione Europea che determinate sensibilità non ne ha». Se la proposta della Commissione non verrà cambiata, l'Italia potrebbe perdere circa 2,7 miliardi a prezzi correnti, il 6,9% in meno rispetto all'attuale periodo di programmazione. «Un taglio insostenibile in un settore chiave», sottolinea Coldiretti. Nel periodo finanziario 2021-2027 all'Italia dovrebbero andare complessivamente 36,3 miliardi, suddivisi in 24,9 miliardi per i pagamenti diretti, 8,9 miliardi per lo sviluppo rurale e 2,5 miliardi per le misure di mercato.
La riforma Hogan prevede anche un tetto agli aiuti diretti a 100.000 euro, per reindirizzare fondi alle imprese più piccole, e più flessibilità agli stati, ma anche più responsabilità, per l'applicazione delle regole. Ma domani a Bruxelles i ministri dell'Agricoltura non parleranno solo di Pac. Cominceranno a discutere anche dei tagli proposti dalla Commissione al Fondo Pesca (per le stesse ragioni di quelli alla Pac) e delle quote di pesca del 2019. Sul tavolo anche i dazi imposti dagli Stati Uniti sulle olive spagnole: per l'amministrazione Trump sono sussidiate e fanno dumping a quelle californiane, per l'Ue ricevono solo i normali aiuti Pac.
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