Antonio Bassolino: «A Napoli sarò il Sarri della situazione»

Antonio Bassolino: «A Napoli sarò il Sarri della situazione»
di Claudio Marincola
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Martedì 2 Febbraio 2016, 10:07 - Ultimo aggiornamento: 18:50
ROMA - Per sciogliere un matrimonio bisogna essere in due. Perché si fa presto a dire «Bassolino non è il nostro candidato» - come fece il Nazareno - se poi Don Antonio continua ad andare avanti come se niente fosse. Avergli messo contro nella corsa alle primarie napoletane Valeria Valente, scalpitante protagonista della sua lunga stagione di amministratore, è stata la contromossa di Renzi. Ma lui, Don Antonio, 68 anni, già ministro, governatore della Campania, nonché sindaco partenopeo, va avanti incurante degli attacchi e delle ironie sul “nuovo che avanza”.

«Ritirarmi? E perché mai, Mi sono candidato il 21 novembre scorso. E per fortuna aggiungo. Senza di me il Pd non avrebbe avuto voce, in queste settimane si sarebbe parlato solo di de Magistris, 5 Stelle e Centrodestra».

Nessun ripensamento,dunque?
«Sono stato scrupoloso, ho seguito ogni regola, mi sono battuto perché le primarie ci fossero. Da allora, e dunque da 70 giorni, ho attraversato la città. Casa per casa, come diceva Berlinguer e ora aggiungo anche post dopo post».

S'è dato anche lei a Facebook?
«Grazie ai nuovi strumenti della comunicazione ogni giorno affronto un problema diverso».

Stanno arrivando altre candidature.
«Guardo con rispetto tutti. E so che altri candidati si aggiungeranno nei prossimi giorni. Ma questo non cambia nulla.
Un mio passo indietro sarebbe offensivo verso la città e verso i 700 iscritti che hanno firmato per la mia candidatura. Vado avanti per il bene della città e del Pd. E al tempo stesso capisco le logiche del partito. Sono stato a lungo uomo di partito. Vengo dal Pc, sono tra i fondatori di Pds, Ds, Pd e Ulivo. Anzi, sono uno di quelli che il Pd lo volevano 10 anni prima che nascesse».

Sarà il candidato del Pd o di se stesso?
«Ci sono tante forze che mi appoggiano. C'è la spinta della città, persone che da anni non votano e non sono iscritte al Pd, semplici cittadini».

 

Com'è la Napoli di de Magistris vista da lei.
«Una città difficile, scollata. La vita civile si scontra con situazioni di violenza insostenibili. I teppisti si scagliano contro i bus. Alle prime luci della sera, in diversi quartieri, scatta un vero e proprio coprifuoco. La paura dei cittadini si percepisce».

Gli avversari che teme di più?
«È tosta, tosta per tutti. In primo luogo per de Magistris che se avesse fatto bene verrebbe eletto al primo turno e invece dovrà sudare 7 camicie per cercare di arrivare al ballottaggio. È tosta per il centrodestra dato il crollo di FI, e per i 5Stelle, dopo la vicenda di Quarto ancora senza un candidato. Sarà una partita a 4. Il Pd potrà giocarsela se farà primarie vere, competitive, popolari. Per questo sono sceso in campo. Ce la possiamo giocare e per quel che mi riguarda posso arrivare al ballottaggio. E lì sarà tutta un'altra partita».

Si è sentito tradito?
«Da chi scusi?»

Da Renzi che la vorrebbe rottamare, ad esempio.
«Io l'ho votato, io lo sostengo. Sono gli altri che non lo hanno votato e ora, mi sembra, hanno cambiato opinione. Io sono certo che il candidato del Pd sarà quello che avrà vinto le primarie».

Lei lo farebbe l'accordo con il M5S?
«Se eletto sarò il sindaco di tutti come ho sempre fatto. I napoletani lo sanno. Non farò l'errore grave di de Magistris che ha cercato di dividere e scassare. Farò l'opposto, cercherò il dialogo con Roma e con il presidente del Consiglio».

Anche con il presidente della Regione Campania De Luca che lei non ha mai amato troppo?
«Certamente. Il sindaco deve avere buoni rapporti e io mi sento soprattutto un uomo delle istituzioni. Ho avuto buoni rapporti anche con Berlusconi, si figuri. I conflitti devono essere lasciati fuori».

Se le dico “largo ai giovani” lei cosa risponde?
«Che i giovani ci sono e hanno ruoli di grande responsabilità. Sono le risorse per il futuro. Ma questa è una battaglia tutta in salita. Il Pd viene dato dai sondaggi intorno al 12%. Serve una candidatura forte di chi come me ha dimostrato di essere il sindaco di tutti i napoletani. I giovani faranno parte della mia squadra: io sarò il Sarri della situazione».
 
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