Salvini: «L'incarico spettava a me, ma non rompo con Silvio»

Salvini: «L'incarico spettava a me, ma non rompo con Silvio»
di Mario Ajello
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Mercoledì 9 Maggio 2018, 07:51
Onorevole Salvini, sono ore febbrili: sta nascendo il governo neutrale di Mattarella o quello di centrodestra?
«Non ho sentito nessuno. Né Berlusconi né Di Maio né il Quirinale. Io continuo a coltivare la piccola speranza che tutti, e mi riferisco ai leader di M5S e Forza Italia, facciano un passo di lato e si arrivi a un governo serio e non finto».

Sta dicendo che il governo voluto da Mattarella è finto?
«E' un governo fantasma, che non ha i numeri. Ma io non me la prendo con Mattarella. Non dico che l'arbitro è scorretto. Dico soltanto che mandare in Parlamento un governo che nel Paese non vuole nessuno e che ha unicamente i voti del Pd, cioè del partito che ha perso le elezioni, è sbagliato. E dico altro: ma come si fa a parlare di governo neutrale? I governi neutrali non esistono. Dire di essere neutrali, per esempio nella politica sull'immigrazione, è un'assurdità».

Lei ha detto che questo governo è «una presa in giro». Non si è mai sentito da un leader politico trattare così, come uno che prende in giro, il Capo dello Stato. Proprio non v'intendete?
«Chi prende in giro gli italiani non è Mattarella. E' il Pd. L'imbroglio sta nell'annunciare il sostegno a un governo che non esiste e non esisterà».

Guardi però, Salvini, che sui social molti si stanno dicendo a favore del governo neutrale. Lei rischia l'impopolarità stavolta.
«Non la rischio affatto. Non c'è un italiano, neppure uno, neppure mezzo, tra quelli che incontro, che si dica favorevole a questa soluzione. Governo tecnico o neutrale? Ma figuriamoci: non lo vuole nessuno. Mi dicono soltanto nelle strade o adesso che sto su un treno: Matteo, tieni duro. E poi: Mattarella doveva darti l'incarico. Così, non si sa dove si va a finire».

Secondo lei Mattarella non le ha dato l'incarico per via dell'endorsement a Putin sulla crisi siriana e su tutto il resto?
«Ma che ne so. So soltanto che ci sono due cose serie da fare. O un governo del centrodestra più i cinque stelle, oppure un governo del centrodestra. Abbiamo il 42 per cento dei seggi parlamentari. Ma secondo i dati degli attuali sondaggi, la Lega cresce del 6-7 per cento. Il che significa, tradotto in seggi, che abbiamo quasi la maggioranza assoluta. L'altra cosa seria, invece della finzione del governo neutrale, è l'esecutivo con i 5 stelle».

Ma non ha visto che Berlusconi stasera ha detto che l'appoggio esterno non lo darà?
«Allora si va a votare. E le assicuro che gli unici che aumentano i voti in quel caso saremo noi».

Ma perché non è sincero e dice la verità: cioè che vorrebbe vedere Berlusconi finito?
«Non lo dico perché non lo penso. Siamo una squadra e restiamo una squadra».

Magari perché il Cavaliere, come si sente dire, paga i conti della Lega.
«Non diciamo sciocchezze».

Lei quindi si ostina a credere che Berlusconi possa ammorbidirsi rispetto all'ipotesi di governo con i cinque stelle. Ma come fa a credere questo mentre lui dice che così non è?
«In queste ore, e la soluzione a ore sarà e non a giorni o a settimane, so che sono in corso discussioni e valutazioni sia nei 5 stelle sia in Forza Italia. Se Di Maio toglie i veti, il nostro governo parte. Idem, se Berlusconi accetta di essere parte di questo percorso in forme che si dovranno valutare ma non saranno forme dirette. Deve succedere qualcosa adesso. Non voglio fare lo stalker. Aspetto soltanto che loro decidano. Io l'alleanza di centrodestra non la rompo».

Ma lei davvero vuole governare?
«E' Mattarella che non ha voluto. Non mi ha dato l'incarico. Noi lo abbiamo chiesto e Mattarella non ha voluto fischiare il rigore per noi. E noi non protestiamo. Ma in politica, non essendoci la Var come nel calcio, non ci viene data la ragione che abbiamo. Le ripeto, però: il governo neutrale non avrà i voti. E se qualcosa deve succedere succederà dalla parte nostra».

Ma lei è sicuro che Berlusconi il governo mattarelliano non lo vota o non lo fa votare?
«Così ha detto e io mi fido. So che tra i forzisti c'è gente che farebbe di tutto per non andare a votare, ma questi non saranno determinati».

Lei che parla sempre degli italiani lo sa, però, che gli italiani a votare non vogliono andare?
«Sì, ma sanno anche che l'alternativa, nel caso impossibile che il governo neutrale riesca ad esistere, è peggiore. Partirebbe una discussione di sei mesi sulla legge elettorale da cambiare, mentre le tasse aumentano e Bruxelles ci toglie cinque miliardi di finanziamenti. Gli italiani sanno che, contro tutto questo, il voto può essere una extrema ratio».

Ma il governo neutrale...
«Inutile parlare di ipotesi dell'irrealtà. Se questo governo senza logica né speranza dovesse nascere, e lo dico solo come ipotesi di scuola, farebbe insorgere gli italiani. Di Monti ne hanno avuto già abbastanza».

E' vero che, nel berlusconismo, il cosiddetto partito azienda, Mediaset e dintorni, sarebbe favorevole al governo con i 5 stelle?
«Non lo so e aspetto. Ognuno è libero di fare le proprie scelte. Io non scelgo certo il voto, ma se lì andremo a finire la Lega è prontissima».

Lei è senatore di Rosarno. Ma lo sa che il Sud potrebbe punirvi proprio perché avevate promesso un governo e poi vi siete incartati?
«Si sbaglia. Nel Sud prenderemo il doppio. Quello del 4 marzo per la Lega è stato un voto storico, e coraggioso da parte del Mezzogiorno».

Alle regionali del Molise, però, è Forza Italia che ha vinto più di voi. O non è così?
«Abbiamo praticamente preso gli stessi voti. Loro il 10 e noi l'8. Con la differenza che noi partivamo da zero».

Ripeto: il Sud chiede risposte e voi cincischiate.
«Non per colpa nostra. I secondi arrivati a livello nazionale, cioè i cinque stelle, hanno buttato la palla in tribuna. E così la domanda di governo non è stata per ora soddisfatta. M5S nell'Italia meridionale è stato il partito più votato e per questo rischia alle prossime elezioni l'effetto boomerang».
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