Usa, Kerry elogia Renzi: riformatore coraggioso

John Kerry
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Martedì 20 Settembre 2016, 10:43 - Ultimo aggiornamento: 10:57
Un "riformatore coraggioso" che sta guidando con decisione l'Italia nella «giusta direzione». Con queste parole John Kerry, il segretario di Stato Usa, ha presentato a un pubblico newyorchese il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ieri notte. In una serata organizzata al Museo di storia naturale della metropoli, dove ha ricevuto il premio Global Citizen Award del think thank Atlantic Council, il capo del Governo ha incassato un elogio dopo l'altro dal capo della diplomazia americana, un'ottima ma attesa premessa in vista del suo ritorno alla Casa Bianca: là il prossimo 18 ottobre il presidente uscente Barack Obama tornerà ad accoglierlo con tanto di cena di stato.

«In America - ha detto Kerry - siamo felici di vedere che l'Italia è guidata con coraggio, nella giusta direzione e nel pieno sostegno dei legami transoceanici», un'Italia che con gli Usa «ha avuto e sempre avrà legami straordinari», legami «profondi e stretti» che sono «cementati da valori condivisi, dai contatti tra le persone e, sì, anche da cibo delizioso e qualche volta pure da un bicchiere di vino». Renzi ha poi replicato: per il nostro Paese, «gli Usa non sono solo il migliore alleato ma anche un amico».

Per il segretario di Stato, è un «leader europeo sempre più importante», un «high-energy guy» ossia un ragazzo di grande energia con una «forza unica e dinamica». Kerry non ha nascosto di apprezzare il «rispetto e la comprensione eccezionali» delle sfide globali dimostrate da Renzi, dall'Ucraina alla Siria passando per l'Iraq, il terrorismo, il cambiamento climatico e la Libia, dove con la «diplomazia che guarda avanti» di Renzi «si è venuta a creare una nuova speranza, i terroristi di Daesh sono stati spinti indietro e un nuovo governo sta diventando credibile giorno dopo giorno».

Il presidente del Consiglio ha portato a casa le lodi di Kerry anche sulla gestione della crisi dei migranti: «L'Italia ha mostrato come gestire efficacemente e umanamente la crisi dei rifugiati. E dovremmo ricordarci che lo spostamento di rifugiati e migranti non è solo una narrativa della disperazione, non si tratta solo di persone che sono state obbligate a fuggire dalle loro case. Può essere anche la storia, in molti casi, di criminali, di trafficanti di esseri umani che riempiono barconi di persone di cui prendono i soldi senza interessarsi se vivranno o moriranno». Kerry non ha mancato di ricordare che «negli ultimi tre anni l'Italia ha aiutato oltre 450.000 migranti in pericolo a raggiungere la costa al sicuro». 
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