Indennizzi, in vista due provvedimenti: risarcimento pieno a 1.100 risparmiatori

di Luca Cifoni
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Giovedì 11 Febbraio 2016, 08:17
ROMA - Niente percorso blindato per decreto. Per i rimborsi agli obbligazionisti subordinati delle quattro banche si torna all'antico, ovvero al percorso previsto nella legge di Stabilità, che dopo aver istituito il fondo da 100 milioni rinviava ad un decreto del presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm) e a un decreto ministeriale rispettivamente la composizione della struttura arbitrale e i criteri per l'erogazione degli indennizzi.

CAMBIO DI ROTTA
Proprio i criteri sono naturalmente il punto politicamente più delicato: sono stati sostanzialmente già abbozzati se non definiti nei dettagli, con la priorità data a coloro che avevano investito più di metà dei propri risparmi nei titoli azzerati, purché effettivamente non consapevoli di quel che la banca stava loro proponendo. Ma il nuovo cambio di rotta rischia di allungare i tempi, anche se da parte del governo ci sarebbe l'impegno a stringere comunque entro pochi giorni. A suggerire l'ipotesi di definire i rimborsi per decreto era stata la volontà di rafforzare le procedure ed allo stesso tempo metterle al riparo da possibili azioni giudiziarie di risparmiatori insoddisfatti, più facili verso provvedimenti amministrativi che verso una legge ordinaria. Ma evidentemente c'erano anche controindicazioni che alla fine hanno pesato in modo decisivo sul piatto della bilancia. Da una parte non era pacifico presupporre il requisito dell'urgenza su una materia su cui si era intervenuto in modo diverso poco meno di due mesi fa: nei giorni socrsi si era anche parlato di perplessità del Quirinale. Dall'altra lo stesso iter parlamentare di conversione del decreto avrebbe posto qualche problema, per i tentativi di modifica da parte dei gruppi parlamentari e per la necessità di attendere comunque i sessanta giorni per disporre della normativa definitiva. Così alla fine l'esecutivo ha ritenuto preferibile tornare sui propri passi. I due provvedimenti, il decreto ministeriale di concerto tra Economia e Giustizia e il Dpcm non sono stati portati all'esame del Consiglio dei ministri ma del resto questo passaggio non è nemmeno previsto, in particolare per il primo. Se arriveranno nei prossimi giorni tutto il processo potrebbe iniziare a muovere i suoi primi passi nel mese di marzo.

In primo luogo verranno formati i collegi arbitrali sotto l'egida dell'Anas (l'autorità anticorruzione guidata da affaele Cantone) ai quali spetterà il compito fondamentale di individuare tra i risparmiatori che faranno richiesta di rimborso quelli che - non essendo stati correttamente informati sulla natura delle obbligazioni e sui conseguenti rischi - hanno subito una sorta di raggiro: in caso di vera e propria truffa ci saranno naturalmente le opportune segnalazioni penali.

PRECEDENZA AGLI ANZIANI
Tra i criteri ce n'è innanzitutto uno che riguarda la precedenza nella trattazione dei ricorsi: i risparmiatori più anziani avranno una corsia preferenziale, ferma restando poi la valutazione di merito. I risarcimenti più sostanziali, pari al 100 per cento della somma investita, andrebbero ai circa 1.100 risparmiatori che avevano investito in obbligazioni più del 50 per cento del proprio patrimonio. Chi aveva impegnato in bond meno della metà ma comunque più del 30 per cento dell'investimento avrebbe un risarcimento tra il 30 e il 60 per cento della somma. È prevista però anche una soglia massima a 100 mila euro (lo stesso importo tutelato dal fondo di garanzia dei depositi). Resta la possibilità di un trattamento più favorevole per i risparmiatori che al di là dell'investimento sono più indigenti: situazione che andrà verificata tramite Isee.
Luca Cifoni