Ilva, Fioramonti (M5S): «Chiusura programmata». Calenda: «Dilettanti»

L'acciaieria di Taranto
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Lunedì 21 Maggio 2018, 14:20 - Ultimo aggiornamento: 19:48
«In questo momento ci muoviamo in una direzione chiara, cioè chiusura programmata e riconversione economica dell'Ilva». Lo ha detto Lorenzo Fioramonti, consulente economico di Luigi Di Maio, indicato quale ministro dello Sviluppo economico  in pectore nella squadra di governo presentata dai Cinque Stelle in campagna elettorale, parlando con i giornalisti dopo il Tavolo sull'Ilva convocato a Taranto dal Movimento Cinque Stelle per un confronto con le organizzazioni sindacali Fim, Fiom, Uilm, Usb, Flmu Cub e Ugl. Prima dell'incontro c'è stato qualche momento di tensione perchè i sindacati avevano chiesto una presenza maggiore di Rsu e lavoratori, mentre era consentito l'accesso solo a tre rappresentanti per delegazione. «La chiusura programmata - ha aggiunto Fioramonti - significa andare verso la chiusura. Questo va fatto in un periodo di tempo relativamente breve ma non brevissimo. Quindi non pensiamo ai 20 anni o ai 30 anni, non pensiamo nemmeno a un anno o sei mesi. È percorso che va intrapreso, è un percorso importante in cui bisogna condividere il metodo. Il metodo richiede anche tempo».

II numero uno del Mise ancora in carica Carlo Calenda è saltato dalla sedia. 
«Ma come si fanno a dire simili superficialità. O la chiudi o la risani. Con quali soldi la tieni aperta a tempo? Dilettantismo di chi non ha mai gestito nulla in vita sua. Sulla pelle di 20000 lavoratori».
Risponde Fioramonti, sempre su Twitter così: «Sulla pelle di lavoratori e tarantini gioca chi da anni garantisce impunitá a manager, commissari ed acquirenti dell'industria che ha fatto e continua a fare piú morti nella storia d'Italia, deturpando un territorio bellissimo. Il nostro modo di "fare" è molto diverso dal suo».

«Abbiamo - ha proseguito Fioramonti - un contratto di governo che è stato fatto, grande novità nella storia italiana, proprio per evitare equivoci. Il contratto parla chiaramente di quello che vogliamo fare. Non esiste alcun tipo di dissidio con la Lega». Ma il 30 giugno l'Ilva potrebbe passare definitivamente ad ArcelorMittal e, a quel punto, «quando - ha detto Fioramonti - saremo al governo ci muoveremo in una maniera coordinata per garantire la continuità salariale e reddituale dei dipendenti Ilva e interverremo in maniera chiara per evitare che qualunque altro tipo di accordo che non abbia visto la condivisione delle parti sociali venga intrapreso. Una volta che saremo al governo saremo in grado di dirvi quali sono esattamente gli elementi tecnici che avremo a nostra disposizione».

 «Sicuramente apprezziamo lo sforzo verso la decarbonizzazione e anche lo sforzo di cercare delle soluzioni alternative in quel senso ma riteniamo che si debbano tenere tute le opzioni in campo e partiamo con l'idea di una riconversione generale».
Lo ha sottolineato Lorenzo Fioramonti al termine del Tavolo sull'Ilva convocato a Taranto dal Movimento Cinque Stelle per un confronto con le organizzazioni sindacali. «In questo percorso - ha precisato - ci confronteremo con tutti coloro che portano alternative di un tipo o di un altro e le valuteremo. Questo è il percorso che affronteremo nelle prossime settimane, a partire dalla scadenza del 30 giugno per la cessione a Mittal. Poi in questa fase parleremo con tutti, quindi parleremo anche con coloro che di siderurgia si interessano dal punto di vista imprenditoriale». Quello della cordata acquirente non è, ha osservato Fioramonti, «un piano industriale condiviso, le informazioni sono molto limitate e parliamo di una cosa che conoscono ben pochi. Se ci dovesse essere una offerta diversa, una condizione particolare che davvero è fuori da quello che noi finora abbiamo considerato come possibilità, valuteremo. Noi parliamo di un problema complessivo che è quello di una realtà industriale che rischia di essere incapace di produrre profitti a lungo termine, che non è solo un problema ambientale ma anche un problema sanitario e risulta essere un peso per l'avviamento di altre forme di economia». Quanto alla possibilità che si torni a breve al Mise per la ripresa della trattativa sindacale, Fioramonti ha detto che «i processi istituzionali vanno rispettati, quindi vedremo se e quando ci sarà l'incarico quali saranno le prerogative. In questo momento non voglio espormi».
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