Per questo, secondo Favia, il processo che lo vede sotto accusa finirà «in una bolla di sapone, non è un caso che sfuggano. Assurdo, prima mi querelano e poi evitano di presentarsi...».
Ieri, Beppe Grillo avrebbe dovuto presentarsi come testimone ma il leader M5S, che si trovava ieri a Villafranca di Verona per uno spettacolo, ha addotto un legittimo impedimento e il processo è stato rimandato al 9 luglio. Favia, espulso dal Movimento nel 2012 in seguito al fuori onda trasmesso da Piazzapulita in cui criticava la mancanza di democrazia interna, era stato querelato nel 2014 da Gianroberto Casaleggio per un suo editoriale, pubblicato sul quotidiano Il Tempo, in cui l'ex consigliere emiliano-romagnolo del M5s puntava il dito contro la scarsa chiarezza nei bilanci e parlava di «flussi finanziari non trasparenti tra la Casaleggio Associati e Grillo».
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