Grillo scatenato su La7: «Rispetto il referendum della Crimea». E attacca Renzi: «È un pupazzo»

Beppe Grillo
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Venerdì 21 Marzo 2014, 20:55 - Ultimo aggiornamento: 22 Marzo, 17:18
Le elezioni europee si avvicinano e Beppe Grillo decide finalmente di intervenire in tv. Lo ha fatto su La7, in un'intervista a Bersaglio Mobile di Enrico Mentana. Tanti gli argomenti trattati, dall'Expo alla crisi in Ucraina, passando naturalmente per l'Europa.

E proprio su quest'ultimo argomento, Grillo si è rivolto così a Mentana: «In Europa hanno preso Renzi per il culo. Sono i tg che devono essere processati. lei è lì lì non rida tanto...». Poi ha continuato: «Cari signori, una parte di questo debito è immorale. Facciamo quel che ha fatto la Germania nel 1953 che ha pagato la metà dei debiti di guerra e poi con l'unificazione con Kohl ha pagato pochissimo. Strappiamo il fiscal compact».



Expo Parlando di Expo 2015, Grillo ha detto che «È un caso che dopo due giorni che entriamo nell'Expo partono gli arresti. Ora la magistratura si sente spalleggiata da una forza politica. Tutte le 10 aziende che sono nell'Expo sono indagate, con le cooperative che prendono l'appalto con il 30% in meno e poi fanno una variazione e recuperano il 30%. Ecco dove va il debito», ha aggiunto.



Renzi e il Governo Violentissimo l'attacco a Renzi, che ha chiamato «pupazzo»: «Io l'ho conosciuto Renzi. Sono andato lì non per non farlo parlare ma per conoscerlo. Un attimo prima» dell'incontro «con lo sguardo basso mi dice: "non voglio nulla ma voglio che mi ascolti per quello che voglio dire". Io rappresentavo 9 milioni di persone, lui non rappresentava nessuno. Mi diceva: "Stai lì non dire nulla, fammi dire il programma". Allora io non ho voluto stare lì in forma passiva a vedere il programma di questo bambinone».



«Se il Pd ha espresso come risposta questo qui, voglio capire che domanda si sono fatti. Uno che resuscita un morto come Berlusconi e fa una legge elettorale con il morto e con Verdini, un massone. In tre si mettono in una stanza è fanno la legge elettorale. E poi siamo noi i non democratici».




Le consultazioni di Pier Luigi Bersani con noi «le hanno fatte per mandarlo al macello e ho le prove. L'ambasciatore inglese invitò me e Casaleggio a pranzo. C'eravamo io, lui e poi ci ha detto che Letta era al piano di sopra. Questo succedeva un mese prima di Gargamella. Vuol dire che i giochi erano già fatti».



Napolitano Non poteva mancare un attacco frontale al presidente della Repubblica Napolitano: «Si è raddoppiato la carriera. Lui è il responsabile dello sfracello politico e dei partiti, delle larghe intese. L'impeachment non l'hanno neanche letto. È durato 20 minuti. Continueremo su quella linea perchè lui ha distrutto le intercettazioni. Quando c'è stato il movimento M5S che ha fatto il 25% ha detto che non c'è stato nessun boom».



La crisi in Ucraina «Un governo è stato cacciato dalla piazza. Vorrei capire perchè un governo che vince le elezioni viene mandato a casa. Chi c'è nella piazza? Chi sparava sulla folla in piazza a Kiev non erano i russi. «Lì ci sono forze statunitensi - aggiunge -. È una situazione complessa».



E sulla Crimea: «C'è stato un referendum» sull'indipendenza «con 150 ispettori dell'Onu che hanno visionato.
Vi ha partecipato l'85% degli aventi diritto ed il 95% ha detto sì. Io lo rispetto»




Elezioni europee Regole dure per gli eletti M5S alle elezioni europee: «Alle Europee noi mettiamo il recall come negli Usa. Se gli elettori che ti hanno mandato in Europa ti sconfessano on line, torni a casa o paghi 250mila euro. Io voglio che ci sia il vincolo di mandato: quando c'erano i galantuomini poteva non esserci, ma ora no. Se non c'è lo mettiamo noi».



Poi Grillo ha parlato della Lista Tsipras: «Tsipras dice le stesse cose che diciamo noi. Ma non capisco perchè un italiano dovrebbe votarli. Mi piace? Abbastanza».



Il blog e Casaleggio Non è mancato neppure un accenno al blog e alla struttura stessa del Movimento 5 Stelle: «Senza Casaleggio non c'era il Movimento», ha spiegato Grillo, «È un organizzatore straordinario che si occupa della gestione della comunicazione. L'anno scorso Casaleggio è andato in rosso, mentre il mio 740 è a zero perchè da 3,5 anni non faccio spettacoli. Ora voglio vedere se la gente è disposta a pagare il mio biglietto». Quanto al blog, «la pubblicità non l'ho mai voluta. Fino allo scorso anno era sotto. Il blog di Grillo è di Grillo, lo gestisce una società. Non posso gestire 600mila contatti al giorno da solo. I post li scriviamo in due, io e Casaleggio. Il blog è di chi partecipa e l'ha fatto diventare grande. Non posso reggere un movimento da solo, senza soldi».



La smentita dell'ambasciata britannica sull'incontro Grillo-Letta Non c'era alcun interesse a promuovere un incontro tra Grillo e Enrico Letta nella residenza dell'ambasciatore britannico a Roma e la «presenza concomitante» dei due politici è stata dovuta ad «una improvvisa sovrapposizione di agende». È la precisazione dell'ambasciata britannica dopo l'intervista di Grillo a Mentana.



«Apprendiamo dall'intervista rilasciata da Beppe Grillo a Enrico Mentana per La7 - si legge nella precisazione - di allusioni relative ad un presunto tentativo da parte dell'ambasciatore Prentice di favorire in qualche modo un incontro tra Enrico Letta e lo stesso Grillo in una fase particolarmente delicata della politica italiana successiva all'esito delle scorse elezioni. Ciò non corrisponde a verità e la presenza concomitante di Enrico Letta e del sig. Grillo presso la residenza di Villa Wolkonsky, dovuta ad un'improvvisa sovrapposizione di agende, è stata gestita nel pieno rispetto della privacy di entrambi gli ospiti e non ha portato ad alcun incontro tra i due, incontro che l'ambasciata non aveva peraltro alcun interesse a promuovere».



«Precisiamo inoltre - ai aggiunge - che la colazione dell'ambasciatore Prentice con Enrico Letta, alla quale Grillo non è mai stato invitato ad unirsi, era da lungo tempo programmata per discutere l'organizzazione della XXI edizione del convegno italo-britannico di Pontignano (che ha avuto quindi luogo nel mese di ottobre 2013), di cui Enrico Letta è co-chairman insieme a Lord Chris Patten».
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