«Cosa fareste soli in auto con Boldrini?»: Grillo scatena gli insulti sessisti, poi lo staff li cancella

Laura Boldrini
3 Minuti di Lettura
Sabato 1 Febbraio 2014, 18:59 - Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 21:06
Una valanga di insulti sessisti nei confronti della presidente della Camera Laura Boldrini solleva un nuovo caso che coinvolge il Movimento cinque stelle. I commenti offensivi sono comparsi sotto un post pubblicato su Facebook dal leader. Non poco l'imbarazzo tra gli stessi grillini. In serata lo staff ha provveduto a cancellare gli insulti.







Insulti sessisti. Scrive Grillo: «Cosa succederebbe se ti trovassi la Boldrini in macchina?» ed allega un video di un ragazzo che finge di esser in auto con la Boldrini a cui rinfaccia la gestione dell'Aula. «Belìn, è fantastico!», chiosa Grillo. Ma il suo post è preso d'assalto dagli utenti con insulti pesantissimi nei confronti della Boldrini che arrivano fino alla violenza sessuale.



Imbarazzo grillino. «Prendiamo le distanze dalle offese sessiste dal post di Grillo. I messaggi sono stati scritti nella notte quando non era possibile operare alcun controllo: i messaggi sono stati cancellati», afferma lo staff comunicazione del M5S in serata. Ma del florilegio violento restano tracce sul web: «L'ammazzerei di botte», «la porterei in un campo rom» o in mezzo «a un gruppo di africani», scrivono gli utenti. I più esagitati si spingono a ipotizzare la violenza sessuale.



Lo sdegno di Grasso. «Ho appena parlato con la presidente Boldrini per esprimerle la mia vicinanza e il mio sdegno per le offese volgari e sessiste che sta ricevendo in queste ore», ha scritto su Facebook il Presidente del Senato Piero Grasso. «Guardo con preoccupazione al clima di questi giorni che ha visto il Capo dello Stato e la presidente Boldrini vittime di insulti e accuse senza fondamento: il dissenso, il cui esercizio è regolato e garantito dalla nostra Costituzione, è un elemento fondamentale del processo democratico ma quando si trasforma in un irresponsabile attacco alle istituzioni e agli organi costituzionali si mettono in discussione i fondamenti della nostra democrazia». «Chiunque approfitti della situazione critica del Paese per fomentare gli animi, cercando tornaconti elettorali, sottovaluta quanto sia pericoloso alimentare la rabbia dei cittadini in un momento già così difficile», aggiunge invitando i partiti a «chiudere immediatamente questa parentesi indecorosa».



Senatrici Pd all'attacco. «Beppe Grillo vuole il ritorno della caccia alle streghe, il suo medioevo punta a colpire in modo particolare le donne.
Le offese da trivio alla Presidente della Camera Laura Boldrini, alla quale va la nostra solidarietà, sono vomitevoli», intervengono le senatrici Isabella De Monte, Rosa Maria Di Giorgi e Nadia Ginetti, componenti della Direzione Pd. «In pochi giorni è venuta fuori una quantità di maschilismo frustato -sottolineano le parlamentari - che rende perfettamente l'idea della cultura oscurantista di Grillo. Resta da capire come facciano le tante colleghe del M5S a sopportare una tale deriva», concludono le senatrici. Tutta la segreteria del Pd si stringe alla Boldrini
«oggetto in queste ore di insopportabili attacchi ingiuriosi di stampo sessista». «L'escalation di aggressività di queste ore - afferma la responsabile Riforme del Pd Maria Elena Boschi - è un segnale di allarme per le donne di questo Paese e per le istituzioni democratiche che dovrebbero essere luogo di confronto anche aspro ma mai di mortificazione, di attacchi personali e di sopraffazione».



Solidarietà bipartisan. «Mai arrivati ad un livello di degrado così basso: ora incitazione a stupro simbolico. E poi Grillo non dovrebbe parlare di automobili», è il pesante twitt di Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Libertà. Anche Mara Carfagna, portavoce dei deputati di Forza Italia e in passato oggetto di insulti sessisti sottolinea che «delegittimare le istituzioni non è difendere la democrazia».



Il sindaco Marino. «Gli insulti alla presidente della Camera, che sarebbero da condannare di per sé in quanto attacco becero, volgare e sessista, sono esponenzialmente più gravi in quanto si rivolgono a chi rappresenta un'istituzione democratica, anzi, la terza carica dello Stato», commenta il sindaco di Roma, Ignazio Marino. «È evidente che ormai ci troviamo in una condizione di vera e propria emergenza democratica. Per questo auspico che tutte le persone perbene di questo Paese, e sono la maggioranza, si stringano attorno alle nostre istituzioni».
© RIPRODUZIONE RISERVATA